«Ti faccio fare la fine della moglie di Marco, ti scanno»: condannato tiktoker
| di RedazioneUna vicenda di amore e video social che ha preso una svolta oscura si è conclusa con la condanna di un 41enne di Albanella, accusato di atti persecutori aggravati ai danni della sua ex compagna, una donna di 40 anni. L’uomo, che era diventato famoso su TikTok insieme alla sua ex pubblicando video ironici sulla loro vita coniugale, ha visto la sua vita prendere una direzione sinistra dopo la fine della loro relazione. La vicenda è stata riportata stamane dal quotidiano La Città nell’articolo a firma di Carmine Landi.
La coppia aveva condiviso la loro vita coniugale attraverso divertenti video su TikTok, diventando popolari tra gli utenti del social media. Tuttavia, dopo la fine della relazione, l’uomo è stato accusato di aver iniziato a perseguitare la donna con minacce e insulti.
L’uomo avrebbe inviato minacce agghiaccianti alla sua ex compagna, tra cui la raccapricciante frase: «Ti faccio fare la fine della moglie di Marco, ti scanno». La minaccia risalirebbe al 23 settembre scorso, soltanto tre giorni dopo l’omicidio di Maria Rosa Troisi, vittima di violenza domestica da parte del compagno Marco Aiello.
Dopo la minaccia, l’uomo avrebbe intensificato il suo comportamento persecutorio, coinvolgendo la sua ex compagna in pedinamenti, telefonate incessanti, messaggi offensivi e minacce di vario genere. La donna, sentendosi esasperata e minacciata, ha deciso di denunciare l’uomo alle autorità competenti. Il giudice per le indagini preliminari ha risposto disposto gli arresti domiciliari per il 41enne.
Dopo il processo abbreviato, il 41enne è stato condannato a due anni e otto mesi di carcere. Tuttavia, la difesa ha presentato appello, cercando la revoca della misura cautelare. La storia, che aveva iniziato come una narrazione social spensierata, si è trasformata in un oscuro capitolo caratterizzato da violenza psicologica e minacce, portando ad una conclusione giudiziaria che cercherà di garantire giustizia e protezione per la vittima.
©Riproduzione riservata