Torraca, perde elezioni per 12 voti: candidato sindaco ingaggia investigatore privato

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Torraca, perde elezioni per 12 voti: candidato sindaco ingaggia investigatore privato

Un’inquietante vicenda ha scosso Torraca, piccolo comune del Basso Cilento, dove 26 abitanti sono stati oggetto di un’indagine condotta da un investigatore privato, Marco Gallo. L’inchiesta riguarda il presunto spostamento illegittimo di residenze, che avrebbe avuto lo scopo di influenzare le elezioni comunali del 2023. La notizia la riporta stamane il Corriere del Mezzogiorno.

Il caso è stato portato all’attenzione dell’opinione pubblica dal denunciato Daniele Filizola, ex sindaco di Torraca e ricandidato alle recenti elezioni. Filizola ha perso le elezioni con un margine di soli 12 voti, e ha deciso di fare chiarezza sui presunti trasferimenti di residenza che avrebbero alterato il libero svolgimento del voto. Secondo Filizola, circa due mesi prima del voto, alcuni consiglieri di minoranza avevano già segnalato il fenomeno della “transumanza di residenze”, in cui numerosi cittadini si sarebbero trasferiti formalmente a Torraca per poi ritrasferirsi altrove subito dopo il voto.

L’investigatore Gallo – come scrive Gabriele Bojano sul Corriere – ha condotto una dettagliata indagine, raccogliendo prove e testimonianze. Secondo la sua perizia, molti dei residenti trasferiti ufficialmente a Torraca vivevano effettivamente in località vicine come Sapri, Villammare e Vibonati, ma alcuni addirittura a Castel San Giorgio, a 140 chilometri di distanza. Gallo ha sottolineato che non si trattava di trasferimenti occasionali, ma di un gruppo di persone che spostava la propria residenza strategicamente per influenzare le elezioni.

Le indagini hanno sollevato seri dubbi sull’integrità del processo elettorale, e Filizola ha deciso di denunciare i fatti alle autorità competenti. Un esposto firmato da tre consiglieri di minoranza è stato inviato alla Procura della Repubblica di Lagonegro, con l’indicazione di nove persone accusate di essere state parte di questa manovra, si legge sul Corriere.

Il caso è finito anche al Tar, ma il ricorso è stato respinto. La vicenda si gioca ora davanti al Consiglio di Stato, con Filizola che chiede che le elezioni vengano annullate se si dimostrasse che i trasferimenti di residenza hanno compromesso il risultato del voto. La questione solleva importanti interrogativi sulla legalità di tali pratiche in comuni di piccole dimensioni, dove il risultato elettorale può essere determinato da poche decine di voti.

Filizola, nel chiedere chiarezza, ha concluso: «Se questi comportamenti non sono penalmente rilevanti, va bene. Ma se risultano nulli, questo basterebbe per annullare le elezioni». La battaglia legale continua, con l’ex sindaco determinato a far luce su un possibile sistema di manipolazione del voto.

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