Torre Orsaia, incanta tutti il Presepe Napoletano del ‘700 | FOTO
| di Marianna ValloneDi Marianna Vallone
Da chi chiede l’elemosina, a chi consuma un pasto nell’osteria: sono tanti i mestieri e la quotidianità di una volta rappresentati all’interno del “Presepe napoletano del ‘700” messo in scena lo scorso 1° gennaio a Torre Orsaia, nel suggestivo anfiteatro di Palazzo Girardi. La natività, inserita in un borgo già particolarmente affascinante, è stata realizzata dall’associazione Laurentiana – con il patrocinio del Comune di Torre Orsaia, dell’Università Popolare del Cilento, dell’associazione Carmine Speranza Onlus e l’Ente Parco – e che ha dedicato un momento di riflessione, fede, storia e suggestione all’opera simbolo della tradizione: il presepe napoletano. I figuranti e gli scenari sono stati calati nel ‘700. Immobili per venti minuti ed oltre, come sculture, monumenti umani, i figuranti hanno incantato il pubblico presente che, incredulo, finita la messa in scena, si è avvicinato ai personaggi, li ha sfiorati, osservati più da vicino. La particolare ricostruzione delle espressioni, degli abiti d’epoca e delle figure ha reso la rappresentazione del presepe napoletano del 700 uno tra i più belli del territorio. A narrarlo, e raccontare ogni personaggio attraverso la sua simbologia, è stato l’attore Umberto Iervolino che ha avvicinato il pubblico all’opera. Il presepe ha coinvolto gli abitanti di Torre Orsaia che con gli abiti di un tempo e le stesse particolari espressioni di quei personaggi hanno rappresentato la sacra famiglia, ma anche gli osti, i pastori, la mamma di Santo Stefano, le lavandaie, il mendicante, il macellaio. Nel presepe popolare messo in scena non sono mancati i “venditori”, ognuno dei quali legato ad uno dei vari mesi dell’anno, con il venditore di uova che rappresenta aprile, e quello di castagne che rappresenta novembre.
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Accanto alla zingara, al panettiere, tutti hanno un significato preciso. Nulla è lasciato al caso, neanche il paesaggio costituito dalle montagne che custodiscono le grotte. Tra i personaggi più particolari c’è Benino, il pastorello dormiente, simboleggia l’attesa del Natale, il cammino di ogni uomo verso questo evento miracoloso e unico. Nel presepe l’associazione Laurentiana, già nota per la rievocazione del corteo storico di Torre Orsaia, ha ricreato scene, ambienti e visioni bibliche, persino le colonne greche, con l’aiuto anche dell’artista napoletana Gabriella Vallifuoco, hanno reso il presepe uno dei più belli che si svolgono nel Cilento, coinvolgendo realmente ogni visitatore in viaggio emozionante attraverso il tempo. Un’avventura scenografica senza precedenti per il piccolo comune dell’entroterra di Policastro particolarmente incline all’arte teatrale e alla cultura.
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