Torre Orsaia, un pollaio curato dagli ospiti della Sir
| di Marianna ValloneCi sono galli e galline, gatti e anche un cane. Sono tutti ospiti (e amici) del pollaio realizzato nel Cilento, a Castel Ruggero. Un’idea semplice ed originale che capovolge l’idea classica della psichiatria. Uno spazio nel verde voluto dagli ospiti stessi della Sir di Castel Ruggero, la struttura residenziale dell’unità operativa di salute mentale dell’Asl Salerno, fiore all’occhiello nella provincia per la cura dei pazienti con problemi psichiatrici. Gli ospiti del Sir sono una decina e da un mese si occupano anche della cura del pollaio nel comune di Torre Orsaia.
Il progetto non ha solo un fine “terapeutico”, per aiutare i pazienti, grazie al rapporto con la terra e gli animali. Ma si pone l’obiettivo di rendere sempre più autonomi gli ospiti, a rompere le barriere della malattia, in questo caso quella mentale. Sono gli ospiti, infatti, a prendersi cura delle galline. Le accudiscono e tengono pulito il terreno su cui sorge il pollaio.
Nella pet therapy il contatto fisico con un animale non solo aumenta le emozioni positive ma riduce riduce ansia e stress. Il pollaio, inaugurato a Torre Orsaia, però, ha qualcosa in più: la voglia di vivere una quotidianità fatta di normalità. Gli ospiti della Sir, infatti, seguono le loro passioni, tra cui il teatro, e sono protagonisti di uno straordinario modo di affrontare la malattia psichiatrica. Il direttore del dipartimento di salute mentale dell’Asl Salerno, Giulio Corrivetti, ha anche approvato il progetto della falegnameria con un maestro d’arte, con i quali gli ospiti lavorano a pieno ritmo.
L’ideatrice del progetto “La gallina matta” è la dottoressa Caterina Speranza, referente Sir dell’Asl Salerno per la struttura riabilitativa di Torre Orsaia, condivisa e finanziata dalla Cooperativa Multiservice Sud, specializzata in attività riabilitative e responsabile gestionale della struttura, con esperienza consolidata di oltre 15 anni in attività di recupero e riabilitazione nella Salute Mentale. E’ stata lei, insieme alla psichiatra Francesca Giordano e agli operatori della Sir, a dare forma e sostanza alla volontà degli ospiti del Centro, con l’appoggio del direttore dell’Unità Operativa Salute Mentale di Sapri, Michele di Genio, entusiasta della realizzazione di un pollaio.
I galli sono stati donati da due abitanti di Castel Ruggero. «La gara di solidarietà della comunità si è attivata subito. – ha raccontato la Speranza – Noi abbiamo preso solo le galline. Tutto questo conferma che siamo una comunità, siamo parte integrate di questo posto». Una comunità senza pregiudizi, diffidenze o sovrastrutture.
«Prendersi cura degli animali fa bene all’anima», ha spiegato. «Il nostro obiettivo è renderli protagonisti della loro vita. Noi operatori crediamo che questo possa essere un bene per loro, perché l’impegno, il lavoro, che rende dignitosa la vita di ognuno di noi, possa dare giovamento anche a loro. E’ stato positivo realizzarlo». Un progetto di cura reciproca, capace di far scattare molle insospettate in chi combatte ogni giorno contro la fatica di vivere.
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