Tragedia lungo la statale 18 nel Cilento, l’ultimo saluto ad Antonio Cicalese

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Tragedia lungo la statale 18 nel Cilento, l’ultimo saluto ad Antonio Cicalese

Centinaia di persone si sono riunite ieri mattina per dare l’ultimo saluto ad Antonio Cicalese, il giovane tragicamente scomparso in un incidente stradale sulla statale 18 a Capaccio. La cerimonia funebre, svoltasi in un’atmosfera di profonda commozione, ha visto la partecipazione di amici, familiari, tifosi e motociclisti, tutti uniti per rendere omaggio a una vita spezzata troppo presto.

L’omaggio

Il corteo funebre è partito alle 10:30 da via Italia, attraversando le strade di Eboli accompagnato dal rombo delle moto degli amici di Antonio. Decine di motociclisti hanno acceso i motori per rendere omaggio al loro compagno scomparso, manifestando il loro affetto in un modo che Antonio avrebbe sicuramente apprezzato. La sua passione per le moto e il calcio era ben nota a tutti coloro che lo conoscevano.

L’abbraccio della comunità

Arrivati sul sagrato della chiesa di San Bartolomeo, il corteo è stato accolto da striscioni dedicati ad Antonio, accompagnati da cori e sciarpe degli ultras dell’Ebolitana, la squadra di calcio locale che aveva un posto speciale nel cuore di Antonio. La comunità calcistica non si è limitata ai confini di Eboli: tifosi da Sarno, Catania e Torre Annunziata si sono uniti per tributare il loro affetto al giovane e alla sua famiglia.

L’omaggio è stato particolarmente sentito dagli ultras, vecchi e nuovi, che si sono stretti attorno a Armando Cicalese, storico capo tifoso e padre di Antonio. Il dolore di Armando è stato condiviso da tutti i presenti, in particolare dai tifosi che hanno voluto dimostrargli solidarietà e vicinanza in un momento così difficile.

La cerimonia funebre

La messa è stata officiata da don Roberto Faccenda e padre Salvatore Mancino, con la partecipazione del nuovo parroco di San Bartolomeo, don Agostino D’Elia. Durante l’omelia, don Roberto ha cercato di confortare i giovani presenti, invitandoli a non temere la paura stessa e ad affrontare la vita con coraggio e amore:

“Non abbiate paura di avere paura,” ha detto don Roberto. “Abbiate coraggio, mettete il cuore e amore in quello che fate.”

Numerosi giovani indossavano magliette bianche con frasi dedicate a “Cicaboom”, il soprannome affettuoso di Antonio, ricordando la sua passione per i motori e il calcio. In prima fila c’erano i sindaci di Eboli e Serre, Mario Conte e Antonio Opramolla, che hanno voluto rendere omaggio ad Antonio e mostrare il supporto delle rispettive comunità.

Un dolore che colpisce due comunità

La morte di Antonio ha lasciato un segno profondo sia a Eboli che a Serre, il paese di Aurora, la fidanzata di Antonio, con la quale aveva trascorso le ultime ore prima dell’incidente. Molti politici locali sono intervenuti per mostrare la loro vicinanza ad Armando Cicalese, noto anche per il suo passato di consigliere comunale.

All’uscita dalla chiesa, Antonio è stato salutato con applausi scroscianti, palloncini bianchi lasciati volare in cielo e fumogeni colorati. Le moto parcheggiate di fronte alla chiesa hanno accompagnato il corteo fino al cimitero, dove la salma è stata tumulata.

Solidarietà e ricordi

Tra le testimonianze di affetto, è emerso il ricordo di un capo ultras siciliano, che ha raccontato di come Armando Cicalese si fosse preso cura di suo figlio dopo un incidente stradale, offrendo supporto e aggiornamenti in attesa del suo arrivo a Eboli. Questo gesto di solidarietà aveva cementato un’amicizia profonda tra i due, legata non solo dal calcio ma anche da un forte senso di umanità.

Le indagini sull’incidente

Le indagini sull’incidente che ha tolto la vita ad Antonio sono ancora in corso. Due automobilisti di Eboli e Montecorvino Pugliano sono stati accusati di omicidio stradale. Il pubblico ministero di Salerno, pm Nuzzo, ha escluso responsabilità penali per i soccorritori, ma prosegue con le verifiche sui mezzi coinvolti nell’incidente.

Il focus delle indagini è ora sulle perizie tecniche e sull’analisi delle tempistiche dei soccorsi. Si attende la valutazione della richiesta di intervento al 118, l’arrivo dell’ambulanza sulla statale 18, e il trasferimento di Antonio Cicalese tramite eliambulanza all’ospedale del Mare di Napoli, dove è deceduto dopo due giorni di agonia.

Un esempio di comunità unita

La cerimonia ha dimostrato la forza e la coesione della comunità di Eboli e delle comunità limitrofe, unite nel dolore e nel ricordo di un giovane che ha lasciato un segno indelebile nei cuori di tutti. La tragica perdita di Antonio Cicalese ha fatto emergere la bellezza e la profondità dei legami umani, che vanno oltre le rivalità calcistiche e le differenze, ricordando a tutti l’importanza della solidarietà e dell’amore reciproco.

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