Tragedia sul lavoro nella Piana del Sele: sequestrata la salma di Andrii
| di RedazioneE’ stata sequestrata la salma di Andrii Chufus, 32 anni, originario dell’Ucraina e residente a Eboli, deceduto in seguito a un grave incidente avvenuto lunedì in un’area prefabbricata al confine tra i comuni di Battipaglia ed Eboli. Le sue ultime parole, pronunciate ai soccorritori del 118, sono state strazianti: «Mi fa male dal bacino in giù».
L’uomo è stato travolto da una ruota del carrello elevatore semovente, un mezzo pesante con un diametro di tre metri, durante una manovra. Le lesioni interne riportate si sono rivelate fatali: Andrii è spirato poco dopo il ricovero nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale “Santa Maria della Speranza”.
La dinamica dell’incidente
L’incidente si è verificato intorno alle 14 in via Eboli. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, il giovane operaio si trovava nei pressi del carrello mentre un collega, un uomo di oltre 50 anni residente in zona, era alla guida del mezzo. Chufus sarebbe scivolato, finendo sotto la ruota. Il carrello, un modello Merlo, è stato sequestrato dai carabinieri per accertamenti.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Vincenzo Russo, vedono coinvolti i carabinieri della Stazione di Battipaglia, guidati dal luogotenente Giuseppe Macrì, e della locale Compagnia, sotto il comando del capitano Samuele Bileti. Sul posto sono intervenuti anche i tecnici dello Spsal dell’Asl di Salerno e dell’Ispettorato del lavoro, che stanno verificando il rispetto delle norme di sicurezza.
Sequestri e autopsia
La Procura ha disposto il sequestro della salma per l’autopsia, che sarà eseguita nei prossimi giorni per chiarire ulteriormente la dinamica e le cause della morte. Oltre al mezzo, anche l’area dell’incidente è stata messa sotto sequestro. Gli investigatori stanno raccogliendo le testimonianze dei presenti e, nelle prossime ore, potrebbero arrivare le prime iscrizioni nel registro degli indagati.
Un grido di allarme: “Morire di lavoro non è accettabile”
L’incidente ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto nel settore edile, dove le tragedie continuano a ripetersi. Cosimo Esposito, della Fillea Cgil di Salerno, ha denunciato con forza la mancanza di interventi concreti: «Proteste, sit-in, articoli, trasmissioni, scioperi. Anche proposte. Ma non è cambiato nulla. Si continua a morire da giovani e da meno giovani nei cantieri della Piana del Sele come in quelli di altre regioni».
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