Salerno, donna di Futani muore dopo il parto
| di Luigi MartinoQuesta la nota ufficiale diramata dall’ospedale di via San Leonardo in seguito alla tragedia:“In relazione al decesso della giovane donna, avvenuto presso la sala di rianimazione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, la direzione partecipa al dolore della famiglia esprimendo la propria vicinanza e le più sentite e sincere condoglianze, e comunica che ha già avviato un’inchiesta interna per accertare le cause ed eventuali responsabilità, assicurando la totale collaborazione alla Magistratura”.
Ecco la cronaca dei fatti:
S. R., 35enne di Futani, alla sua terza gravidanza quasi completata senza nessuna complicazione significativa. Quasi alla fine del nono mese viene inviata dal medico curante a fare una ecografia di controllo, presso la struttura ospedaliera di Vallo della Lucania. Siamo a mercoledì 4 maggio.
Alla fine dell’indagine i medici dell’ospedale la invitano a trattenersi per fare l’intervento e, quindi, far nascere il bambino, perchè la gravidanza era ormai terminata. Invece, il ginecologo di fiducia, avrebbe invitato la propria paziente a firmare per uscire. Nel tardo pomeriggio, dello stesso giorno, la donna si reca presso l’ospedale ”San Leonardo” di Salerno dove lavora, appunto, il suo ginecologo di fiducia. In tarda serata, verso le 23, la bambina nasce, ma dopo diverse ore la donna non esce dalla sala operatoria.
Alle 2.30 di giovedì 5 maggio, viene riferito al marito, ormai in preda al panico, che ci sono state delle complicazioni, pare che si trattasse di ”isterectomia totale”. Dopo circa un’ora e mezza la donna esce finalmente dalla sala operatoria, ma le sue condizioni sono disperate. Avrebbe perso molto sangue e le sarebbero state esercitate numerose trasfusioni, secondo quanto detto. I medici le danno poche possibilità di salvezza.
Nel primo pomeriggio di giovedì 5 maggio viene ricondotta in sala operatoria per saturare una serie di emorragie che non si arrestano. Si apprenderà poi che le ricostruiranno la vescica dilaniata durante il parto. Intorno alle 21 di giovedì esce dalla sala operatoria in coma.
All’ 1.00 circa di venerdì 6 maggio viene ancora ricondotta in sala operatoria questa volta per l’asportazione della milza. Pare che la donna abbia avuto due o forse tre arresti cardiaci durante gli interventi subiti.
Sabato 7 maggio, di mattina il pericolo di vita sembra scongiurato. Una Tac effettuata evidenzia un edema cerebrale da valutare nei giorni successivi, ma qualche speranza ancora rimane. Le reazioni alle stimolazioni meccaniche sono contraddittorie finché nel pomeriggio di lunedì 9 maggio il marito viene informato che l’ultima Tac ha evidenziato un edema molto più esteso del precedente e che le speranze di salvezza sono solo legate ad un miracolo.
La sera di martedì 10 maggio l’encefalogramma è quasi piatto.
Ieri pomeriggio, 11 maggio, la donna non c’è l’ha fatta. La direzione dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno ha aperto subito un’inchiesta.
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