Trasferta vietata ai tifosi del Catania, Polisportiva Santa Maria: «Struttura omologata e a norma, forte danno di immagine per il club»
| di Redazione«Apprendiamo con grande stupore e profondo disappunto il provvedimento della Prefettura di Salerno che vieta la trasferta di Santa Maria di Castellabate ai tifosi del Catania per la partita di serie D (Girone I) in programma domenica 18 dicembre alle 14.30 allo stadio “Antonio Carrano”.
Viene vietata una vera e propria festa, con i tifosi etnei già pronti a raggiungere il Cilento per una giornata all’insegna dello sport e del divertimento.
A tutela della immagine della Polisportiva e della Sua proprietà, è doveroso fornire una serie di precisazioni in merito al provvedimento emesso in data odierna, che doverosamente rispettiamo, ma non condividiamo e che non ci appare sufficientemente motivato.
La nostra struttura sportiva è omologata per 1480 persone, con un settore denominato “ospiti” con 148 posti a sedere (nel rispetto della normativa che impone il 10% della capienza, almeno, a favore dei tifosi viaggianti) ed un prospiciente settore in piedi (che la normativa prevede per strutture fino a 2000 posti), con capienza di 980 posti, totalmente indipendente negli accessi e non collegato in alcun modo con il settore locali tradizionalmente posto nella tribuna coperta.
Alla luce della ingente richiesta di tagliandi da Catania, in data 4 dicembre, la nostra società ha comunicato via Pec al Comune e alle forze dell’ordine competenti per territorio le intenzioni in ordine alla vendita dei tagliandi e restando in attesa di suggerimenti\richiesta di spiegazioni o di qualsiasi interlocuzione, per attivare le procedure per ospitare l’evento sportivo e quindi i tifosi del Catania in una festa di sport.
In data 12 dicembre, non avendo ricevuto alcuna risposta o richiesta di chiarimenti in ordine alle intenzioni contenute nella Pec, la società ha provveduto alla messa in vendita dei biglietti per il Settore Ospiti, tra Tribuna Numerata e Curva, chiudendo con 448 biglietti venduti.
In data 13 dicembre, a nove giorni dalle nostre comunicazioni ufficiali via Pec, a seguito di una visita all’impianto, sono cominciate a sorgere una serie di problematiche legate al numero di parcheggi disponibili, al flusso e al deflusso dei tifosi del Catania ed a notazione sulla altezza delle mura.
Nel merito, il campo Carrano, a cura e spese della proprietà, della Polisportiva è stato oggetto di importanti lavori di ristrutturazione e miglioramento che lo rendono un impianto moderno e funzionale:
- Le mura hanno l’altezza prevista dalle normative e rispetta le indicazioni Coni, con un minimo a 2,5 m in ogni parte della struttura. Eventuali tentativi di scavalcare le mura stesse afferiscono a materia di pubblica sicurezza e non dipendono dalla struttura o da chi la gestisce;
- Parcheggi: la Polisportiva nella mail suddetta aveva proposto più di una soluzione, utilizzando il parcheggio (sostanzialmente vuoto in inverno) posto di fronte alla caserma dei Carabinieri per concentrare i mezzi dei tifosi ospiti. Sarebbe stato un piacere organizzare da lì un servizio navette o canalizzare eventualmente i tifosi stessi verso il campo, in un percorso di poche centinaia di metri. Ma questo non afferisce a quel che noi possiamo fare;
- Sui biglietti: stante l’indipendenza dei settori, e la adiacenza dei due settori (ospiti e posti in piedi) in assenza di una normativa a noi nota al riguardo (che ovviamente, invece, impedisce la commistione da tifosi locali ed ospiti, che sarebbe stata ovviamente evitata) o di ostativa alla volontà espressa a mezzo Pec, dopo sei giorni dalla stessa abbiamo provveduto a metterne in vendita 600 in meno circa rispetto alla capienza possibile: la volontà era di fare festa insieme ai tifosi del Catania, di passaggio in questa categoria, e non certo di fare cassa. Paradossalmente se avessimo venduto solo 148 tagliandi ai tifosi ospiti ed il settore in piedi ai locali, avremmo -invece- messo a contatto le due tifoserie (che, probabilmente, oltre a scambiarsi gli auguri di Natale o bere un caffè insieme, non avrebbero fatto altro).
Sic stantibus rebus è comprensibile l’amarezza della Polisportiva per una festa rovinata senza che si possano comprenderne le ragioni e posta la volontà di cercare soluzioni condivise da parte nostra: se queste motivazioni sono ritenute valide, in un provvedimento che rispettiamo ma che non condividiamo, è evidente che la società non potrà ambire ad ospitare eventi importanti, rendendo necessarie, a fine stagione, gravi riflessioni sul futuro, viepiù considerando che sino ad ora, nonostante gli altri campi non fossero in alcun modo diversi dal nostro, nessun provvedimento restrittivo era stato adottato.
La Polisportiva non può che interrogarsi sul valore del diritto allo sport ed alla sua visione nonché quali siano i diritti economici di chi investe nello sport facendo sacrifici importanti ed al solo scopo della crescita sana dei giovani e del miglioramento del tessuto sociale del proprio paese.
A nostro avviso tanti investimenti fatti su un campo di proprietà pubblica, nel rispetto della Legge, vengono oggi pesantemente mortificati. Questa è una grande sconfitta non solo per noi, ma per la collettività e le Istituzioni tutte che sembrano non essere riuscite a gestire, insieme, una giornata di sport.
Si comunica, infine, che i tifosi del Catania, già in possesso del biglietto, potranno chiedere il rimborso attraversa la piattaforma online, per chi ha effettuato l’acquisto online, o presso il punto vendita di Catania, dove hanno comprato il ticket».
©Riproduzione riservata