Trentinara, violenze per costringere la madre a lasciare la casa: fratelli a processo

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Trentinara, violenze per costringere la madre a lasciare la casa: fratelli a processo

Due fratelli sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di violenza privata, percosse e violazione di domicilio nei confronti della loro madre 85enne a Trentinara. Il giudice per l’udienza preliminare, Giovanna Pacifico, del Tribunale di Salerno, ha disposto il processo, che inizierà l’11 novembre davanti al giudice monocratico Sara Serretiello della seconda sezione penale.

La vicenda, che ha suscitato sconcerto nella comunità locale, vede protagonisti i due imputati, che avrebbero fatto pressioni sulla madre per spingerla a lasciare l’abitazione di famiglia. Secondo le indagini condotte dai carabinieri delle stazioni di Capaccio Capoluogo e Capaccio Scalo, i figli avrebbero messo in atto comportamenti persecutori e dispetti con l’obiettivo di liberare l’immobile, forse per venderlo e spartirne il ricavato.

Già nei mesi scorsi, i due fratelli erano stati sottoposti al divieto di avvicinamento alla madre, e per monitorarli era stato disposto l’utilizzo del braccialetto elettronico. La richiesta di revoca delle misure cautelari avanzata dai loro difensori è stata rigettata dal giudice, confermando così la gravità delle accuse.

L’anziana, difesa dall’avvocato Antonello Natale, vive una situazione paradossale: invece di godersi la tranquillità della vecchiaia, è costretta a difendersi dalle pressioni dei propri figli. Un caso che mette in luce non solo la violenza psicologica e fisica che avrebbe subito, ma anche il difficile rapporto familiare alla base della vicenda.

Il processo farà chiarezza su molti aspetti ancora poco chiari, come le motivazioni che avrebbero spinto i due fratelli ad agire in questo modo. Durante il dibattimento, verranno ascoltati i carabinieri che hanno condotto le indagini, e non è escluso che gli imputati possano decidere di rilasciare dichiarazioni spontanee per difendersi dalle accuse.

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