Truffa ai danni dell’Asl nel Cilento: 22 persone rischiano il processo
| di RedazioneIl servizio sanitario nazionale è stato vittima di un presunto piano fraudolento ad Agropoli, dove 22 persone sono ora coinvolte in un’indagine condotta dalla procura di Vallo della Lucania. Le accuse vanno dalla truffa aggravata al falso in atto pubblico e ideologico, coinvolgendo un ampio spettro di professionisti e privati cittadini.
La truffa si sarebbe basata su falsi ricoveri, «orchestrati per ottenere rimborsi dall’Asl grazie a prescrizioni che attestavano condizioni di reale necessità» si legge nelle carte. La procura ha concluso un’inchiesta che ha coinvolto un medico cardiologo originario di Pagani, il direttore sanitario e il responsabile di reparto di una clinica privata accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale ad Agropoli. Tra gli indagati ci sono anche nove medici di base provenienti dalla Campania e dalla Puglia, insieme a otto cittadini privati.
Il modus operandi sembrerebbe essere stato «orchestrato attraverso un accordo tra il tecnico della clinica, il cardiologo e il direttore sanitario, che disponevano il ricovero di un cittadino senza alcuna necessità». Il tutto era seguito dalla redazione di «documenti falsi, inclusi impegnative e cartelle cliniche, con la complicità del medico curante».
Il danno al servizio sanitario nazionale è stato notevole, con la struttura che avrebbe ottenuto almeno cinque rimborsi non dovuti dall’Asl. Nel 2021, un rimborso di 120 euro è stato erogato a fronte di una richiesta di 586 euro. A dicembre dello stesso anno, la struttura ha ottenuto un altro rimborso di 1.259 euro in modo simile.
Le intercettazioni telefoniche e l’acquisizione di documenti da parte dei carabinieri del Nas di Napoli hanno permesso di ricostruire le ipotesi di reato.
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