Truffa online e riciclaggio di denaro: nei guai la padrona dei pitbull che hanno ucciso il bambino
| di RedazioneGaia Sabato, la proprietaria dei pitbull coinvolti nella tragica morte del bambino di 13 mesi a Campolongo e attualmente sotto inchiesta per omicidio colposo, è tra i soggetti coinvolti in un «vasto schema di truffe online e riciclaggio di denaro» contestato dalla Procura di Salerno. Le indagini, condotte dal compartimento della polizia postale dell’Emilia Romagna e dalla sezione operativa di Salerno, hanno portato all’identificazione di un totale di 16 indagati.
I nomi
Su richiesta del pm incaricato delle indagini, Morris Saba, il giudice per le indagini preliminari Valeria Campanile ha emesso un’ordinanza che ha portato al regime degli arresti domiciliari per tre persone: Gino Rasola di Potenza, Elisebea Sergiano di Potenza e Daniele Guarnieri di Battipaglia ma residente a Campagna. Inoltre, è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Francesco Ianniello di Venosa e Annamaria Giallorenzo di Eboli, assistiti rispettivamente dagli avvocati Nicola Maria Melchionda e Daniele Olivieri.
Le indagini
Secondo l’accusa della Procura, il gruppo avrebbe perpetrato frodi informatiche nel periodo compreso tra luglio 2020 e agosto 2021, generando profitti per un totale di 490.000 euro. La vicenda ha avuto origine da una denuncia presentata da un imprenditore alla polizia postale di Bologna nel marzo 2021. Le indagini hanno rivelato non solo le frodi informatiche, ma anche il riciclaggio del denaro ottenuto tramite tali truffe, mediante trasferimenti a persone compiacenti con conti correnti o carte prepagate, da cui il denaro veniva successivamente prelevato.
La ricostruzione
L’imprenditore emiliano ha raccontato di aver ricevuto un messaggio fraudolento nel marzo 2021, che lo invitava a scaricare un’applicazione anti-spam gratuita, facendo credere di provenire dalla sua banca. Dopo aver seguito le istruzioni del messaggio, ha subito contatti da parte di un sedicente dipendente della banca, che lo ha convinto a disinstallare l’app bancaria e a scaricare un’altra app. Successivamente, ha ricevuto un altro SMS che lo avvertiva di non accedere all’home banking per evitare il blocco del conto, il che ha portato alla compromissione dei suoi dati bancari e alla perdita di circa 30.000 euro.
Questi episodi si sono ripetuti nel tempo, coinvolgendo altre vittime che hanno subito perdite finanziarie simili. Il denaro ottenuto tramite le truffe veniva spostato su conti esteri per eludere i controlli e successivamente riconvertito attraverso carte di credito di complici. Gaia Sabato è coinvolta in queste accuse, con la Procura che sostiene che abbia ricevuto bonifici dalla truffa sul suo conto Postepay, parte di una serie di transazioni il 23 e 29 luglio 2020, entrambi rapidamente prelevati.
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