Truffe agli anziani con il finto nipote, 5 arresti a Napoli: episodi anche nel Cilento
| di Antonio VuoloDalle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Napoli Centro hanno eseguito una misura cautelare personale emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – VII sezione indagini, competente in materia di “Sicurezza urbana”, nei confronti di 5 persone (uno attivamente ricercato).
Gli arrestati sono gravemente indiziati del reato di associazione per delinquere finalizzata alle truffe in danno di anziani. L’attività di indagine dei Carabinieri della Napoli Centro coordinati dalla Procura partenopea ha permesso di accertare l’esistenza di un gruppo criminale – dal maggio del 2020 fino all’estate del 2021 – dedito alla consumazione di truffe ai danni di anziani, con la tecnica del “finto nipote”.
I militari dell’Arma e l’Autorità giudiziaria hanno potuto documentare la realizzazione di 25 episodi di truffa (5 tentati e 20 consumati) nei territori delle province di Napoli, Caserta, Salerno e Latina da parte degli indagati che avrebbero ricoperto specifici ruoli e compiti all’interno dell’associazione. Durante le indagini preliminari è stata individuata una base logistica adibita anche a “centrale telefonica” nel centro storico di Napoli da dove gli indagati contattavano le anziane vittime fornendo poi tutte le indicazioni ai finti corrieri per la consumazione del reato.
Nel corso dell’attività d’indagine sono state tratte in arresto altre 5 persone (non figuranti tra i destinatari della misura cautelare in esame) colte in flagranza di reato e sequestrati 11mila euro in contanti e preziosi vari provento delle truffe e restituiti alle anziane vittime.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Napoli, hanno potuto documentare la realizzazione di 25 episodi di truffa (5 tentati e 20 consumati) tra Gaeta (Latina) a Castellabate (Salerno), passando per Caserta, Acerra, Volla, Torre del Greco e Castellammare di Stabia, fino a Piano di Sorrento e Sorrento, da parte degli indagati che avrebbero ricoperto specifici ruoli e compiti all’interno dell’associazione
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