Turismo prossimale infantile: la formula strategica per arginare lo spopolamento?

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Turismo prossimale infantile: la formula strategica per arginare lo spopolamento?

Il 29 e 30 giugno 2024 si è svolto un weekend esplorativo di turismo prossimale infantile da titolo “80 voglia di conoscerti“, giunto al termine del primo anno sperimentale in seno al festival “Noi siamo la montagna”, quarta edizione a cura di Laura Cuozzo. I bambini, accompagnati dalle loro mamme, dall’ organizzatrice Laura Cuozzo (attivista Agenda ONU 2030), dalle catechiste delle parrocchie di Vallo della Lucania Stefania Colonna (associazione Jobel) e Carmen Rizzo, dalla professoressa Barbara Amorelli e guida turistica Firenze città dell’arte, dall’attrice amatoriale Anna Fatigati, dal regista teatroterapista Mirko Ferra, e dalla volontaria donatori di sangue Marisela Guzzo, hanno esplorato e toccato con tutti i sensi in due giorni ben 4 comuni del basso Cilento a partire da quello selezionato Torraca, insieme a Morigerati, Caselle in Pittari e Casaletto Spartano con sosta obbligata a Sapri presso il lungomare dove troneggia impavida la seconda statua della Spigolatrice.

Bambini attori, poi, nelle gole del Bussento. All’Oasi WWF di Morigerati, con l’aiuto della guida Rosaria, sono state recitate alcune scene di “Sogno di una notte di mezza Estate”, di William Shakespeare.

La teoria dell’Appopolamento

Il progetto di turismo prossimale infantile, collegato alla teoria sociologica di Laura Cuozzo, “Appopolamento”, prevede per la fascia di bambini dai 6 ai 12 anni accompagnati dalle loro mamme un sorteggio di sei comuni prelevati dalle sei zone nelle quali è stato suddiviso il Cilento da visitare in un anno: Basso, Alto, Centro Cilento, Costiera Cilentana, Vallo di Diano, Valle del Calore.

Il metodo di visita prevede 3 uscite di una giornata intera e tre uscite formula weekend con pernottamento gratuito presso strutture di ospitalità diffusa oppure gestite dalla chiesa e relativa quota rosa per le mamme (prezzi pernotto scontati al 50%) oltre che menù bambino presso i vari ristoratori e prezzi sconti comitive per ingresso musei e bellezze territoriali. Questo tipo di progetto ha permesso in questo primo anno, da giugno 2023 a giugno 2024 di visitare ben 22 comuni sorteggiati, limitrofi e frazioni, inducendo quindi a dare importanza al microcosmo degli 80 comuni conosciuti all’ interno del Parco.

Il turismo prossimale infantile come strategia contro lo spopolamento nel lungo periodo permetterà ai bambini dai 6 ai 12 anni di avvalersi delle micro visite che in sei anni faranno conoscere loro tutto il Parco delle meraviglie e gli 80 comuni collegati a tanti altri comuni limitrofi e frazioni non segnalati sulle cartine. Dai 12 anni in poi in genere è la scuola a farsi carico del turismo extraregione ed europeo. Le mamme invece rappresentano il veicolo ottimale della nutrizione culturale e affezionamento ai luoghi in una fascia d’ età cosi’ fragile e delicata quale quella degli infanti.

Inoltre il progetto di “80 voglia di conoscerti”, al vaglio di eventuali rimborsi o aiuti da parte della Regione Campania e Ministero Turismo si avvale della metodologia – viaggio come lettura e lettura come viaggio – intesa come analisi territoriale di flora, fauna, arte, cibo, mestieri , aziende imprenditoriali, artigianato, santuari, musei e teatro bimbi mito e classici. L’Agenda ONU 2030 nel target 4 povertà educativa invita tutti la cittadinanza attiva a prendere coscienza anche del problema dello spopolamento in quelle zone dove il disagio è fortemente sentito e non permetterà alle future generazioni di restare , ripopolare i loro luoghi di nascita e crescita. Ecco quindi a cosa serve la teoria dell’appopolamento.

Il turismo prossimale infantile è nato per i bambini cilentani. Laura Cuozzo spererebbe come molti altri volontari come lei che il turismo prossimale infantile insieme a tanti altri tipi di turismo possa crescere e svilupparsi come metodo anche per altre aree afflitte da spopolamento. Ringrazia intanto il sociologo di fama nazionale Domenico De Masi, scomparso da quasi un anno, amico di famiglia, che prima di morire le suggerì al telefono ricette e spunti per aiutare il territorio cilentano di cui lui fu anche presidente del Parco per pochi mesi. Chissà come avrebbe potuto aiutare e stravolgere in positivo il Cilento o il destino dello stesso se fosse rimasto a governarlo! Il Cilento continua inconsapevolmente a preservarsi e preservare, resistere e opporre resistenza, ingabbiato in una bolla di paradiso naturale il cui padrone assoluto sembra essere il tempo come dimensione amorfa e lenta.

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