Il Cilento è nel degrado!
| di Giuseppe Galato«Non si facciano strumentalizzazioni politiche rispetto alla cattiva manutenzione dei sentieri nell’area cilentana, questo stato di fatto è una responsabilità di tutti gli enti, locali e sovraccomunali. Voler interpretare la questione in una chiave politica non aiuta, si pensi piuttosto a risolvere il problema. A stagione turistica ormai finita, è necessario un sereno confronto sulle criticità del nostro territorio».
Il presidente di Cilentoturismo.it, Angelo Coda, è categorico nello stoppare le polemiche seguite al dietrofront di un noto tour operator tedesco, reso noto nei giorni scorsi.
«La questione dell’inaccessibilità dei sentieri è solo uno dei problemi che in questo momento vive il Cilento – dice infatti Coda – Come operatori turistici, abbiamo indicato da tempo tre priorità, ma finora siamo rimasti inascoltati. Invece, è essenziale provvedere alla manutenzione del territorio, soprattutto degli attrattori turistici, dotarsi di una programmazione turistica idonea a valorizzare le peculiarità del Cilento, istituire un tavolo di confronto pubblico e privato».
E spiega: «Per manutenzione del territorio intendiamo dire basta a quell’inaccettabile situazione di degrado in cui oggi versano alcuni dei luoghi-simbolo del Cilento, come gli scavi di Elea-Velia. Non è importante di chi sia la colpa, quanto che si provveda al più presto a rendere di nuovo completamente fruibile l’area archeologica che mezzo mondo ci invidia ma che da sempre resta in secondo piano nelle azioni promozionali. È una vicenda sintomatica dello stato di abbandono che vive il nostro territorio. Ci sono, poi, spiagge interdette da tempo immemorabile, come quella dell’arco naturale, e la Certosa di Padula che, come dichiarato dal sindaco, rischia di chiudere per l’impossibilità di pagare gli stipendi al personale. Tutti interventi che dovrebbero essere di ordinaria amministrazione e, in ogni caso, costituiscono il necessario cardine dell’offerta turistica».
Il secondo punto è quello di una programmazione a misura delle peculiarità locali: «Noi operatori dobbiamo purtroppo constatare che non esiste ancora una strategia turistica che valorizzi le diverse specificità dell’area cilentana».
Infine, la richiesta di istituire un tavolo pubblico e privato: «Non si può continuare con le decisioni calate dall’alto e, magari, astruse dal cotesto in cui devono operare. È indispensabile un sereno confronto tra istituzioni e operatori per individuare gli interventi da realizzare e valutare, di volta in volta, i risultati ottenuti. Ma si inizi a pianificare da oggi, non a Luglio dell’anno prossimo».
©Riproduzione riservata