“Ucraina, storie di resistenza”, al Next di Capaccio la mostra che racconta il dramma della guerra
| di Antonio VuoloLa mostra fotografica “Ucraina, Storie di Resistenza” racconta il dramma della guerra dall’invasione russa in Ucraina attraverso gli scatti di Arianna Arcara e Mikhail Palinchak. L’esposizione si tiene presso il Next di Capaccio Paestum fino al 18 maggio ed è curata dalla Missione Diplomatica USA in Italia in collaborazione con il Consolato Generale d’Ucraina a Napoli e il Comune di Capaccio Paestum.
Le foto mostrano volti di uomini, donne e bambini che testimoniano la resistenza del popolo ucraino contro l’invasione russa. «Non dimentichiamoci di questo conflitto – afferma la fotografa italiana – ch’è ancora in corso e dove ogni giorno vengono uccise delle persone».
All’opening dell’esposizione presenti anche la console generale USA a Napoli, Tracy Roberts-Pound, il console generale d’Ucraina a Napoli, Maksym Kovalenko, e il presidente della Provincia di Salerno nonché sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri. E’ la prima volta che l’esposizione arriva nel Sud Italia, a Capaccio Paestum.
«Questa è un’opportunità per ribadire tutto il nostro supporto all’Ucraina – aggiunge la console americana Tracy Roberts-Pound – Le fotografie documentano da un lato la sofferenza del popolo ucraino e dall’altro però anche la straordinaria resilienza di questa gente. E mi piace sottolineare, visto che parliamo di arte, come il Sud Italia abbiamo manifestato davvero tanto affetto, attraverso associazioni ed anche semplici cittadini, nei confronti di tanti artisti ucraini, e non solo, che sono stati accolti ed hanno così potuto continuare le loro attività in Italia».
Non tradisce l’emozione neppure il console ucraino a Napoli mentre osserva, in religioso silenzio, gli scatti fotografici che documentano l’orrore dell’invasione russa. «E’ importante raccontare, documentare, far vedere anche ai nostri amici italiani cosa è successo e cosa sta succedendo nel nostro Paese – spiega Kovalenko – Queste fotografie mostrano, purtroppo, come l’Ucraina moderna è cambiata per sempre un anno fa. Oggi, però, è anche l’occasione per ringraziare l’Italia e le regioni del Sud, dove tanti nostri connazionali hanno trovato accoglienza ed ospitalità, e di questo ne saremo sempre grati».
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