Udienza cruciale per il caso della morte di Dora Lagreca: ancora molti dubbi da chiarire
| di Pasquale SorrentinoDopo una serie di rinvii a causa di scioperi, domani 13 febbraio dovrebbe svolgersi, a Potenza, l’udienza in cui il Giudice per le indagini preliminari sarà chiamato ad esprimersi sull’archiviazione o meno del caso della morte della giovane Dora Lagreca, avvenuta il 9 ottobre 2021. Dora, 30 anni, lavorava in una scuola a Tito ed era originaria di Montesano sulla Marcellana. Viveva nel capoluogo lucano e quella notte morì dopo essere caduta dal balcone, al quarto piano di un palazzo in via Di Giuria, nel Rione Parco Aurora, dell’appartamento del fidanzato, Antonio Capasso, da un’altezza di circa dodici metri. Secondo Capasso la ragazza si è lanciata dal balcone dopo una lite.
«L’associazione Penelope e Libera oltre ad essere vicini alla famiglia di Dora, che hanno incontrato nei mesi scorsi, sono convinti che l’indagine non debba essere archiviata per tutta una serie di dubbi e interrogativi non chiariti dalle indagini fin qui eseguite». Il legale della famiglia, Renivaldo Lagreca, è stato affiancato dall’avvocata potentina Cristiana Coviello. Quest’ultima ha chiesto a due periti, un ingegnere forense e un medico legale, ulteriori accertamenti.
Nella scorsa primavera lo stesso Gip aveva disposto altri 8 mesi di indagine, chiedendo di disporre una consulenza tecnica fisico-balistica utile a ricostruire le dinamiche della caduta della ragazza e di stabilire se tali dinamiche fossero compatibili con una condotta volontaria o con l’intervento di terze persone; una consulenza tecnica medico-legale per accertare (attraverso l’esame della documentazione sanitaria) se risultano sul corpo eventuali segni riconducibili ad una colluttazione avvenuta prima della caduta. Integrazioni fondamentali che sarebbero state sostanzialmente trascurate e solo apparentemente svolte. “In questa vicenda ci sono troppi punti oscuri. Vigileremo, assieme alla famiglia, affinché la luce resti accesa per dare a Dora le uniche cose che merita: verità e giustizia”.
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