Udienza fiume sui sub morti a Palinuro, legali: «Chiarezza su immersioni subacquee»

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Udienza fiume sui sub morti a Palinuro, legali: «Chiarezza su immersioni subacquee»

Un’udienza fiume, quella che si è svolta mercoledì al tribunale di Vallo della Lucania, sul processo relativo ai sub morti a Palinuro, nella Grotta degli occhi, il 30 giugno del 2012. Una maxi udienza che ha tenuto testimoni e legali nell’aula Alessandrini per quasi 12 ore. Un dibattimento del tutto straordinario per ascoltare soltanto tre dei testimoni citati dalla Procura. Si è trattato dei tre sopravvissuti alla tragedia nella quale sono morti Telios Panaiotis, Susy Barbara Cavaccini, Andrea Petroni e Douglas Rizzo. Ad essere sentiti sono stati Maria Mosquera, Salvatore Passaro e Giuseppe Mastroianni. La Mosquera, fidanzata del 23enne Panaiotis, sopravvissuta all’incidente, si è trasferita in Colombia ed è arrivata da Bogotà proprio per dare la sua testimonianza sull’accaduto. La colombiana ha ricostruito quel tragico sabato affermando che «nessuno degli istruttori la mise al corrente della pericolosità della grotta, altrimenti non l’avrebbe mai fatta». La testimonianza dei sopravvissuti 

I legali Ora restano circa un centinaio i testi da interrogare. Il caso dei sub morti a Palinuro ha sollevato molte perplessità sulla sicurezza delle immersioni subacquee in Italia. Una considerazione sulla quale si sono soffermati più di una volta i legali del greco, Silverio Sica e Benedetta Sirignano. Lo stesso avvocato Sirignano, ad un anno dalla tragedia, aveva chiesto l’accesso alla grotta – interdetto dalla Procura della Repubblica per la sua pericolosità. Alla base della richiesta dei legali la necessità di «vederci chiaro». «Ci auguriamo che questo processo possa condurre all’accertamento dei fatti di causa – hanno dichiarato i due avvocati – ed altresì a fare chiarezza sulla sicurezza delle immersioni subacquee che in Italia».

Gli indagati Sotto accusa sono finite quattro persone ma le responsabilità e i fatti in causa sono ancora nebulosi. Si tratta di Mauro Navarra, titolare del Dinving center Pesciolino sub di Palinuro, Stefano D’Avec e Marco Sebastiani, entrambi istruttori e dirigenti della Big Blue School di Roma, e Annalisa Lupini, moglie di D’Avec e anche lei istruttrice della scuola romana. La donna, raggiunta per ultima da avviso di conclusione delle indagini, notificato dalla procura dell repubblica di Vallo della Lucania, però non partecipò all’immersione perché in quel periodo incinta. Il capo d’imputazione che la vede coinvolta è di «concorso in omicidio colposo». Per gli altri tre, invece, il capo di imputazione è di «omicidio colposo». 

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