Un anno fa la prima positiva a Covid-19 nel Cilento
| di RedazioneUna biologa di Cremona, che in quei giorni si trova a Montano Antilia, si presenta al pronto soccorso dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. È martedì 25 febbraio 2020. Lamenta dei sintomi. Per lei sarebbero riconducibili a coronavirus. La ragazza viene sottoposta a test. Il tampone conferma la positività. Il Cilento cade nella paura. Scattano i primi isolamenti forzati. Il sindaco di Montano, Luciano Trivelli, tra l’altro medico, è impegnato insieme alle autorità sanitarie nella ricostruzione dei contatti. È il primo caso accertato in tutta la provincia di Salerno. La ragazza viene trasferita dall’ospedale di Vallo, un anno fa senza la possibilità di ricoverare i malati Covid, al Cotugno di Napoli. Il viaggio in ambulanza, la prima barella biocontenibile scortata dalla polizia stradale, le sirene e quel video che fece il giro del web. Da quel giorno il Cilento e il mondo hanno imparato a convivere con la paura, con le restrizioni, con la mascherina. Ma sopratutto senza abbracci, senza scuola. Senza troppe cose.
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