Un anno fa l’annuncio del lockdown
| di Redazionedi M.V.
Un anno fa l’inizio di un incubo. «Non ci sarà più una zona rossa ma un’Italia zona protetta. Saranno da evitare gli spostamenti salvo tre ragioni». Così il premier Giuseppe Conte annunciava il 9 marzo 2020, la firma di un decreto che avrebbe segnato per sempre la storia dell’Italia. Dal giorno successivo per l’intera nazione sarebbe stato lockdown a causa della pandemia di Covid-19.
Dal 9 marzo al 18 maggio sono stati due mesi “blindati”. «Non si può uscire se non con una “autocertificazione”, per motivi di lavoro, di salute o per fare la spesa. Tutto il resto è chiuso: negozi, scuole, ristoranti, eventi pubblici di ogni tipo», dice il Dpcm.
Nel Cilento il primo caso di Coronavirus fu quello della biologa di Montano Antilia. Primo caso di Coronavirus in Campania. Era il 26 febbraio. A risultare positiva una ragazza di 26 anni cilentana, una biologa proveniente da Cremona, dove lavorava, che era rientrata a Montano Antilia, suo paese di origine. La ragazza aveva dapprima manifestato malessere, e si è recata all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, dove era stata sottoposta al tampone per il Covid-19, che già all’ospedale Cotugno di Napoli aveva dato esito positivo: la presenza del Coronavirus era stata poi confermata dall’istituto Spallanzani di Roma.
La prima vittima Covid che si registra nel Vallo di Diano è don Alessandro Brignone, parroco di Caggiano, di 46 anni, morto il 19 marzo. Il Vallo di Diano è stato una delle zone rosse della Campania nella fase1 della pandemia, nello specifico i comuni di Sala Consilina, Caggiano, Polla e Atena Lucana. Il 24 marzo il Virus ha portato via anche il comandante del distaccamento dei vigili del fuoco di Sala Consilina, Luigi Morello, morto a causa delle complicazioni dovute al Coronavirus. Originario di Teggiano, era risultato positivo al Covid ed era stato ricoverato in rianimazione presso l’ospedale civile di Scafati.
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