«Un antido chiamato rispetto! Proviamoci a distrarci dal virus»
| di RedazionePubblichiamo integralmente di seguito la lettera firmata dall’avvocato Alberico Sorrentino di San Giovanni a Piro.
Sia chiaro che sono e siamo contenti che partano i lavori di somma urgenza sul Porto di Scario. Era il momento visto l’approssimarsi della stagione estiva, auspicando che la stessa non venga compromessa dalla follia italiota legata alle vicende più note di questi giorni.
Avremmo potuto “gridare” allo scandalo dopo 30 giorni. Non l’abbiamo fatto. In altri tempi ci avete abituato così. Non appartiene ai nostri modi di fare. I miei passaggi in Regione sono stati fatti con il chiaro intento di stimolare quei lavori e di capire lo stato dell’arte, perché voglio dare un contributo per la mia Terra.
Ciò che mi preoccupa, è questo “rapporto di immedesimazione organica” che pare una costante di questo quinquennio amministrativo e reso più acuto nell’ultimo periodo, testimonianza di un preoccupante appiattimento, conseguenza dell’uno che decide tutto.
Non dovrebbe essere “io sono stato autorizzato” ma ad essere autorizzato è l’Ente che si rappresenta. Un Comune che non può essere amministrato in maniera familistica. Non si può sempre lasciare da parte la responsabilità verso il gruppo sociale intero e creare cerchi di affiliati. Restare legati ai modi di fare politica di un tempo e/o di manovrare e tenere sotto controllo sarebbe deleterio per il nostro vivere e per le nostre terre. Riempirsi la bocca di democrazia e non riuscire ad applicarla nel quotidiano è ancora più triste del non parlarne affatto.
Il primo atto di un sindaco, dopo aver carpito che avevo un progetto politico diverso dal suo, è stato quello di epurarmi da facebook (bloccandomi) e revocare gli incarichi che il mio papà aveva presso questo Ente.
Una persona, Enzo, mio padre, che si è sempre spesa per questo Paese, senza interessi, e non ho bisogno di provarlo.
Un gesto che non ha bisogno di essere qualificato e di cui mi avrebbe fatto molto più piacere non parlare. Se ne parlo, è perché ritengo questo atteggiamento molto grave e pericoloso.
Il lavoro e l’impegno verso il mio territorio non sono mai stati dettati da vendette o convenienze. Ritengo davvero retrogradi i tentativi di infangamento verso persone che vogliono solo poter esprimere un pensiero che, anche se diverso (è qui il sostanziale nodo) andrebbe semplicemente rispettato.
Avv. Alberico Sorrentino
©Riproduzione riservata