Un fronte contatto per gli scoiattoli alieni ed endemici si sviluppa in Cilento

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Un fronte contatto per gli scoiattoli alieni ed endemici si sviluppa in Cilento

I ricercatori: «Necessari studi per comprendere le interazioni fra le due specie ed i possibili scenari futuri»

Uno studio recente pubblicato sulla rivista “Natural History Sciences” riporta per la prima volta in Campania una specie endemica per l’Italia, si tratta dello scoiattolo nero meridionale (Sciurus meridionalis). E’ una specie che fino a pochi anni fa veniva considerata una sottospecie dello scoiattolo rosso euroasiatico (Sciurus vulgaris), ma differisce da quest’ultimo tanto a livello morfologico quanto genetico.

Lo scoiattolo nero meridionale è infatti di dimensioni maggiori di quello rosso euroasiatico, ed è caratterizzato da mantello nero e ventre bianco, con presenza di ciuffi auricolari neri in inverno. Quello rosso euroasiatico invece presenta una colorazione variabile, generalmente tendente al marrone-rossastro, sebbene in alcune zone dell’Appennino centrale siano stati riportati individui con fenotipo più scuro o nerastro, elemento che potrebbe difficoltare l’identificazione.

Analisi molecolari specifiche hanno inoltre evidenziato differenze genetiche, anche a livello evolutivo, tra i due scoiattoli, portando alla distinzione di quello meridionale come specie assestante. Storicamente la sua distribuzione veniva collocata nelle aree dei tre massicci montuosi della Calabria, Pollino, Sila e Aspromonte, da cui il suo nome comune di scoiattolo nero calabrese (Calabrian black squirrel). Tuttavia, negli ultimi decenni la specie sembrerebbe aver intrapreso un processo di espansione che lo ha portato a colonizzare nuove aree, incluso zone della vicina regione Basilicata. Tale fenomeno di espansione ha permesso non solo la connessione tra le popolazioni di Sila e Pollino attraverso la zona montuosa costiera presente tra questi due parchi nazionali, ma anche la sua diffusione lungo l’Appennino Lucano, nei territori dell’omonimo parco nazionale e ben oltre il versante Lucano del Pollino. Nonostante la specie sembri essere in espansione, il suo areale è comunque ristretto. Questo in aggiunta alla mancanza di dati di maggiore dettaglio sull’ecologia della specie, porta alla considerazione dello scoiattolo nero meridionale come una specie con problematiche di conservazione per la lista rossa dei mammiferi italiani della IUCN. 

Nel lavoro pubblicato recentemente da tre studiosi dell’Associazione ARDEA si riporta la presenza di scoiattoli neri nella parte interna più meridionale della Provincia di Salerno, in Campania. Il sito di osservazione ricade in un’area collinare caratterizzata principalmente da boschi misti di latifoglie e attraversata dal fiume Tanagro che in quest’area segna il confine tra le regioni Campania e Basilicata. L’area presenta buone condizioni di habitat, rappresentando potenzialmente un corridoio ecologico naturale tra aree già colonizzate dallo scoiattolo nero meridionale e nuove aree idonee alla sua presenza all’interno del vicino Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Questo dato quindi non solo conferma la tendenza di espansione della specie, aggiungendo una nuova regione al suo areale, ma di fatto aggiunge anche una nuova specie nella lista di mammiferi della regione Campania.

Questa pubblicazione scientifica intende accendere i riflettori su quest’area di contatto fra il neoarrivato scoiattolo endemico dell’Italia meridionale e lo scoiattolo variabile (Callosciurus finlaysonii), originario del Sud-Est asiatico. Introdotto sulla costa tirrenica della Basilicata alla metà degli anni ’80, il Callosciurus, ha ampliato sempre più il suo territorio di occupazione, colonizzando la parte meridionale della Campania ed il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (PNCVDA). Già nel 2004 la specie occupava, in Basilicata una superficie di 26 km², negli anni successivi nonostante sia stata oggetto di controllo, ha fatto la sua comparsa in Campania, espandendosi in maniera rapidissima sulla costa, ma anche nelle aree interne, sfruttando soprattutto i corsi d’acqua. I dati raccolti nel corso degli ultimi quindici anni hanno evidenziato una crescita esponenziale ed una distribuzione che in pochi anni ha superato in provincia di Salerno 120 km², coinvolgendo diversi Siti di Importanza Comunitaria (SIC).  

Le due specie, ora potenzialmente in competizione per le stesse risorse, potrebbero entrare in conflitto e con quali conseguenze? 

Orlando Gallo: «Comprendere l’ecologia di specie native ed esotiche, incluse la loro distribuzione e le loro interazioni, è fondamentale per la definizione di strategie di conservazione efficaci. In particolare, per le specie endemiche minacciate come lo scoiattolo nero meridionale, è fondamentale agire tempestivamente per scongiurarne dinamiche negative. Pertanto si rendono necessari studi approfonditi (anche dal punto di vista genetico) e mirati per comprendere l’ecologia e biologia delle due specie, incluse la loro distribuzione e interazione. Le informazioni ottenute da questi studi sono di fondamentale importanza, in particolare per prendere decisioni informate sulle strategie di conservazione e gestione utili alla salvaguardia dello scoiattolo nero meridionale».

Arnaldo Iudici: «Alla luce del ritmo di espansione e tenuto conto del contesto vegetazionale e ambientale, lo scoiattolo variabile nel giro di pochi anni potrebbe colonizzare i vasti boschi di latifoglie del Massiccio del Cervati e del Monte Sacro rendendo vana ogni azione di contrasto. Oltre al potenziale impatto per la biodiversità sarebbero ingenti i danni ai castagneti da frutto e agli uliveti dell’area.  Nelle aree di recente colonizzazione la specie sta causando danni alle attività agricole, soprattutto ai frutteti, ma anche alla vegetazione con estesi scortecciamenti e consumo di frutti. È stato osservato anche in atti di predazione verso uccelli e nidiacei». 

Riferimenti: Gallo, O., Iudici, A., & Balestrieri, R. (2024). Farther inland invasion of Finlayson’s squirrel Callosciurus finlaysonii (Horsfield 1823) poses a new conservation challenge for the endemic near threatened Calabrian black squirrel Sciurus meridionalis Lucifero 1907 (Rodentia: Sciuridae). Natural History Sciences. https://doi.org/10.4081/nhs.2024.760

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