Un paradiso abitato da diavoli
| di Egidio MarchettiL’ espressione di Benedetto Croce sembra calzare alla perfezione con la cronaca di questi giorni, che ci offre l’orrore per una serie di incendi appiccati nel Cilento a cavallo di Ferragosto.
Ascea, Centola, Vibonati, San Giovanni a Piro, sono tra i Comuni più colpiti da alcuni barbari.
Gesti che stridono con la bellezza dei luoghi.
Un’area vasta di pregio ambientale, già minacciata dagli appetiti degli speculatori che negli anni passati hanno stoltamente inculcato il germe della bruttezza e dello sfregio urbanistico.
Una lotta impari che vede soccombere ancora una volta i difensori del paesaggio e della cultura.
Sono giorni amari, perchè sembra trionfare il male, incarnato dal fuoco dei demoni, bruciando uno dei paradisi di questa terra bella e sfortunata. Abitata da alcune persone indegne, fin troppo tollerate da una maggioranza a volte incapace di arginare la contaminazione di una malvagità imperante, di una volgarità dilagante e che anno dopo anno sembra prendere il sopravvento.
Non si può lasciare spazio ad una piccola minoranza, come non basta l’indignazione postuma.
Occorre tutelare palmo a palmo questo territorio, difendendo la legalità, spesso vilipesa in nome di una presunta “sburocratizzazione”, facile slogan per impenitenti speculatori allergici alle regole.
Stigmatizzando ed isolando i disonesti o chi fa il doppio gioco.
Un’azione che deve essere incessante e quotidiana, senza tolleranza e senza alibi.
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