Un piano per rivoluzionare il sistema idrico del Cilento
| di Redazionedi Antonio Vuolo
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Un piano operativo per la gestione dell’acqua nel Cilento. E’ quanto proposto nel documento stilato ieri pomeriggio nel corso dell’assemblea pubblica sull’acqua, organizzata dal sindaco di San Mauro Cilento, Giuseppe Cilento, alla quale hanno preso parte anche amministratori di Montecorice e Castellabate. Undici i punti contenuto nel piano operativo, dalla consegna entro il 15 settembre dei progetti cantierabili del primo, secondo e terzo lotto della condotta del Faraone all’Arera, ai progetti di sostituzione delle grandi reti acquedottistiche del Gelbison e del Sele. Tra le varie proposte, anche la ricaptazione delle vecchie sorgenti nel rispetto dell’equilibrio idrogeologico, delle esigenze della pastorizia, delle coltivazioni agricole rigenerative, dell’equilibrio idrogeologico; la sostituzione delle tubazioni in cemento-amianto; un sistema digitalizzato di monitoraggio delle perdite interne ai paesi, individuazione delle situazioni più critiche e destinazione di almeno trenta milioni per anno alla sostituzione dei vecchi tubi dei paesi; il miglioramento e recupero delle sorgenti locali. “Il bilancio del Consac, attualmente centrato per oltre il 60% su acquisto di acqua potabilizzata immessa in tubi marci, riparazioni continue di reti fatiscenti e trasporto su gomma dell’acqua – si legge nel documento – va gradualmente trasformato in investimenti su nuovi tubi, con i necessari controlli regionali previsti dalla legge”. I firmatari hanno chiesto anche il Commissariamento di Consac e Asis “per i gravissimi danni di immagine arrecati alle imprese e ai singoli cittadini, esposti al rischio della pandemia,per la mancata erogazione dell’acqua per numerosi giorni”.
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