Un ponte nel limbo: il caso della strada regionale 488 tra Vallo della Lucania e Angellara

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Un ponte nel limbo: il caso della strada regionale 488 tra Vallo della Lucania e Angellara

Da oltre un anno e mezzo, il ponte che collega Vallo della Lucania alla frazione Angellara, lungo la strada regionale 488, rimane chiuso al transito a causa di un cedimento strutturale. Questa situazione non solo sta creando enormi disagi per i cittadini di Vallo e Angellara, ma sta colpendo anche i residenti di altre località cilentane, per i quali questa arteria rappresenta un collegamento cruciale verso il capoluogo.

La vicenda, già critica, è ulteriormente peggiorata a causa del blocco dei lavori di ristrutturazione, inizialmente previsti per essere completati in poco più di un mese. La Soprintendenza di Salerno ha fermato il cantiere, sottolineando la necessità di un’autorizzazione per intervenire su un bene sottoposto a vincolo culturale. Nonostante il fermo dei lavori, la Regione Campania non ha ancora inoltrato la richiesta di autorizzazione, generando ulteriore frustrazione tra i cittadini e le istituzioni locali.

Le critiche non si sono fatte attendere, con il Movimento 5 Stelle in prima linea nell’accusare la Regione di disorganizzazione e mancata attenzione alla questione. «Questo ponte non è solo una struttura viaria, ma un collegamento essenziale per la comunità locale», ha dichiarato Michele Cammarano, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. «Il ritardo nei lavori sta causando enormi disagi ai cittadini, costretti a percorrere strade alternative, spesso impervie e poco sicure. Non si capisce perché la Regione non abbia preso in mano la questione subito dopo la sospensione dei lavori, avvenuta tre mesi fa. Questa situazione avrebbe potuto essere gestita molto meglio».

Il caso del ponte di Vallo della Lucania rappresenta un esempio emblematico di come la burocrazia e la mancanza di coordinamento tra le istituzioni possano avere un impatto devastante sulla quotidianità dei cittadini. I residenti chiedono risposte immediate e azioni concrete per porre fine a un problema che, giorno dopo giorno, continua a penalizzare una vasta comunità.

Intanto, la frustrazione cresce. La chiusura del ponte ha obbligato molti automobilisti a percorrere strade alternative, con tempi di percorrenza sensibilmente aumentati e maggiori rischi sulla sicurezza.

«Questa è l’ennesima dimostrazione di come, troppo spesso, le istituzioni si perdano in cavilli burocratici, dimenticandosi delle vere esigenze delle persone», ha concluso Cammarano. La comunità attende ora una risposta celere e concreta da parte della Regione, nella speranza che il ponte non resti un simbolo di immobilismo istituzionale.

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