Un viaggio nella consapevolezza nel libro “Oltre la strada” di Fiorenzo De Vita
| di Redazione«Così si va, annusando un profumo d’aria nuova, come seguendo un presagio, un istinto. Si va sentendosi perduti nel mondo e allo stesso tempo, segretamente, salvi. Così comincia un viaggio trasformativo, accorgendosi di essere già in viaggio.»
In un’epoca caratterizzata da una crisi profonda di certezze e riferimenti, la ricerca del proprio posto nel mondo da parte dell’uomo contemporaneo diventa sempre di più ricerca di senso; una ricerca soggettiva che impone un percorso di trasformazione e cambio radicale di prospettive, un nuovo modo di «sentirsi» nel mondo. Il tema del viaggio è quello che descrive meglio questa condizione esistenziale, affrontata in Oltre la strada (il nuovo Tracce pag. 238, euro 18,00 Mursia) di Fiorenzo De Vita, a partire da un viaggio a piedi realmente compiuto dall’autore.
Oltre la strada non è un saggio filosofico «classico» ma una testimonianza e, insieme, l’invito a una «pratica filosofica». Non intende affermare verità assolute ma incoraggiare a intraprendere un viaggio che, più che il mero spostamento da un luogo a un altro, è un vero e proprio percorso trasformativo: un andare oltre i luoghi conosciuti, oltre la strada già tracciata o immaginata. Esorta a riscoprire la propria vita come un cammino.
«Le considerazioni racchiuse in questo scritto nascono da un viaggio a piedi che ho fatto davvero, le cui tracce raccolsi in un diario che scrivevo quotidianamente alla fine di ogni giorno di cammino. Quel che leggerete in questo libro, dunque, è un distillato di quelle pagine che in fondo erano null’altro che l’impronta fisica, carnale, incarnata del mio essere in movimento, in vita, in cammino; ne segue il tragitto, le esperienze, gli incontri, i mutamenti. Le tappe attraverso cui procedo nell’esposizione – essere polvere, diventare corpo, diventare mondo, diventare casa, essere nessuno – ricalcano esattamente il percorso di quel che ho vissuto attraverso il viaggio, perciò l’intenzione di queste pagine non è quella di un mero esercizio retorico o stilistico, ma di consegnare a chi le leggerà una testimonianza. […] Fu un viaggio che iniziò con una condizione di crisi interiore, e da tale ventre nasce questo scritto. Perciò mi auguro che sappia invitarvi alla coscienza vera, quella che si fa – e non che si legge – tra le pieghe di un’esistenza vissuta. In tal senso, mi auguro che questo sia un racconto autenticamente filosofico. Troppo, ancora, io credo, siamo vittime di un’idea di sapere legato all’accumulazione quantitativa di nozioni che si risolve in ultima analisi a una sterile celebrazione del già dato, già noto, già digerito; un’idea di sapere che si risolve tutto nella mente e in cui, purtroppo, la stessa idea di filosofia ha smarrito il senso. […] La filosofia è una cosa che si fa, non che si dice. Fare filosofia è diventare consapevoli dell’esistenza, e questo è qualcosa che non può che cominciare da se stessi, dalla propria esistenza, che certamente non è fatta solo di mente (la quale ne è, anzi, una parte piuttosto marginale). La filosofia è la saggezza di vita che si radica nella nostra vita e che, per questo, ci aiuta a meglio viverla.» (Dalla premessa dell’autore)
Fiorenzo De Vita, nato a Monza nel 1977, si trasferisce a 13 anni nel Cilento, terra di origine. Laureatosi in Filosofia, viaggia e risiede in diversi luoghi del Nord Italia dove incontra il mondo educativo, le pratiche filosofiche e le cure orientali. Attualmente risiede in provincia di Como, dove si occupa di crescita personale, educazione e scrittura.
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