Un centro per accogliere gli immigrati nel Cilento: wi-fi, schede sim, medicine, attività sportive e moschea

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Un centro per accogliere gli immigrati nel Cilento: wi-fi, schede sim, medicine, attività sportive e moschea

Senza dubbio uno dei centri d’accoglienza per immigrati più efficiente nel Cilento si trova nel comune di Ogliastro. In via Delle Ginestre il consorzio ‘La rada’, un’impresa sociale nata nel marzo del 2000, ha preso in gestione da un privato un edificio di notevoli dimensioni per metterlo a disposizione dei rifugiati politici richiedenti asilo. Il numero totale di immigrati nel centro è 17. Hanno provenienze diverse. Principalmente dalle nazioni dell’Africa occidentale e orientale, dalle quali sono fuggiti nel 2014. Godono di un’ottima salute e molti di loro stanno già imparando l’italiano. Incredibile è l’organizzazione dei 5 collaboratori dell’associazione, coordinati dalla direttrice Antonella Pantaleo. Ognuno di loro, direttrice compresa, è reduce di diverse esperienze sul campo e allo stesso tempo protagonista delle operazioni di ‘Mare nostrum’. 

Il team e le attività
Chiara, quindi, è la loro preparatrice dal punto di vista professionale. I nomi sono: Pina, Marianna, Kamel, Mirhetu e Antonella che hanno saputo programmare al meglio le attività giornaliere e le esigenze primarie. Oltre all’equipe dell’associazione, sul posto intervengono vari volontari pronti a contribuire sul settore produttivo. Ci sono infatti attività di volontariato in cui gli immigrati alternano nei giorni della settimana lezioni d’italiano con un’insegnate qualificata e attività sportive come la corsa, il calcio e altro. Una mano giunge anche dall’oratorio per lo svolgimento di attività ludiche. Dispongono di un proficuo servizio sanitario: all’interno del centro c’è una stanza riservata ai collaboratori in cui è presente un gran numero di medicinali pronti ad ogni urgenza o necessità, inoltre, hanno l’assistenza del medico di base e dal lato burocratico sono iscritti all’anagrafe e ai registi delle entrate. Come se non bastasse, ogni venerdì, un pulmino porta i rifugiati politici musulmani presso la moschea di Battipaglia. Possono usufruire del servizio wi-fi e ognuno di loro dispone di una propria scheda sim e un cellulare. 

Tutto programmato
Una tabella sulla bacheca in cucina mostra il menù settimanale, un’altra, invece, gli orari di preghiera. Sono stati educati affinché riescano ad essere autonomi e autosufficienti almeno nei servizi più elementari ma nello stesso tempo indispensabili. «Se dovessero arrivare dei nuovi profughi – spiega il collaboratore Mirhetu – saremmo pronti ad accoglierli e mettere a disposizione delle schede sim Lycamobile. Perché rassicurare la loro famiglia è un diritto che gli spetta». Mirhetu è un ragazzo di 35 anni proveniente dall’Eritrea. Vive in Italia dal 2006 e per tutto il 2014 è stato impegnato come volontario nelle operazioni di ‘Mare nostrum’. Il suo spirito di solidarietà lo si vede nel modo in cui si mette a disposizione per i più bisognosi. «Lì sto preparando al meglio. E’ importante che un domani, quando si ritroveranno dinnanzi alla commissione per richiedere il permesso di soggiorno sappiano essere chiari e specifici nel raccontare le proprie storie in modo da riuscire anche a integrarsi al meglio nella società», conclude.

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