Un lettore: «A Sapri la cronaca di una sconfitta annunciata»
| di RedazioneRiceviamo e pubblichiamo la lettera di Massimo Calise, lettore del Giornaledelcilento.it e cittadino di Sapri, a poche ore dai risultati delle elezioni comunali nella città della Spigolastrice, che hanno visto la vittoria di Antonio Gentile e la sconfitta per 14 voti dell’uscente Giuseppe Del Medico.
Antonio Gentile con la lista “Sapri al centro” ha vinto le elezioni amministrative 2017 con uno vantaggio minimo: il 46,4% dei voti rispetto al 46,1% di Sapridemocratica. La terza lista “Sapri cambia” raccoglie appena il 7,5% dei voti.
Sapridemocratica (SD), la lista dell’amministrazione uscente, sulla carta avrebbe dovuto essere la più attrezzata per la competizione elettorale. Non è stato così giacché l’associazione SD , a elezioni vinte nel 2012, è scomparsa dalla vita pubblica saprese nonostante si fosse impegnata con la sua presenza a realizzare, quantomeno ad avviare, il cambiamento promesso. In realtà, con il suo ritorno in campo a poche settimane dal voto ha sancito definitivamente la sua mutazione da associazione/lista civica, propostasi con un progetto di cambiamento disatteso e tradito, a cartello elettorale imbastito a poche settimane dal voto.
Questa involuzione, pagata con l’insuccesso elettorale, è sottolineata da due dati.
Il primo. La diminuzione della percentuale dei votanti che passa dal 72,35%del 2012 all’attuale 64,96%; anche segnale della disillusione provocata dall’Amministrazione ormai passata.
Questo dato ben si concilia con il secondo. Il vistoso calo del numero dei votanti di SD che scendono da 2486 a 1960; ben 526 voti in meno (- 21%).
L’attivismo di fine mandato è risultato sospetto ai più accorti; il principio rivendicato è stato: “in politica: in una settimana cambia tutto”. Una testimonianza di come poco si valutino i propri concittadini.
Credo che la lezione più grande che si può trarre da questa tornata elettorale provenga, più che dalla meritata vittoria di Antonio Gentile, dall’immeritata sconfitta del progetto di SD.
Fallito non per la sue qualità intrinseche ma per l’errata gestione di Giuseppe Del Medico. È difficile credere che l’ex-sindaco e la cerchia che lo attornia sappia utilmente riflettere sulla sconfitta; è invece auspicabile che lo facciano sia coloro che, in buona fede, in SD hanno creduto sia chi ha fatto una scelta diversa. Tutti potranno trovare nel progetto originario spunti utili e un metodo da salvare. Ecco, non cadiamo nell’italico difetto di “buttare il bambino con l’acqua sporca”. Alla nuova Amministrazione che, peraltro, nel suo programma fa un lungimirante e utile riferimento all’istituto della “Fusione dei Comuni”, un forte augurio di buon lavoro.
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