«Una bomba ambientale nel cuore del Cilento»: il comitato si riunisce per evitare lo «scempio»

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«Una bomba ambientale nel cuore del Cilento»: il comitato si riunisce per evitare lo «scempio»

Un allarme che scuote il Cilento. È quanto emerso dalle parole di Adamo Coppola, ex sindaco di Agropoli, che ha definito il progetto di un mega impianto di biogas a Ogliastro Cilento una vera e propria “bomba ambientale”. La questione, discussa durante un incontro organizzato dal comitato cittadino San Giuseppe – San Felice a Cicerale, sta mobilitando l’attenzione dei residenti e delle istituzioni locali.

Secondo quanto riferito da Coppola, il progetto prevede la costruzione di un impianto di biogas di circa 4000 metri quadrati, con una capacità di smaltimento di ben 125.000 tonnellate di rifiuti all’anno, equivalenti a 20 tir al giorno. Con un finanziamento di 25 milioni di euro, la struttura sarebbe una delle più grandi del Sud Italia, alimentata principalmente da residui organici provenienti da allevamenti bufalini. Tuttavia, le dimensioni e l’impatto ambientale suscitano gravi preoccupazioni.

Un territorio fragile sotto minaccia

“Premesso che gli impianti di biogas sono utili per la produzione di energia tramite lo smaltimento di residui organici, questo progetto rappresenta una minaccia per il nostro fragile territorio,” ha dichiarato Coppola. “La zona industriale di Ogliastro Cilento si trova a due passi dalla località Mattine di Agropoli, e questo impianto potrebbe diventare il punto di conferimento per la frazione umida dei rifiuti di tutta la provincia e oltre.”

Le preoccupazioni principali riguardano i potenziali rischi per la salute pubblica e l’ambiente. Secondo Coppola, l’area interessata non sarebbe in grado di sostenere l’impatto di un progetto di queste dimensioni, mettendo a repentaglio il delicato equilibrio ecologico del territorio cilentano.

L’appello alle istituzioni

Coppola si è rivolto direttamente al sindaco di Ogliastro Cilento, Michele Apolito, che avrebbe autorizzato il progetto. “Caro Sindaco, fai un passo indietro! Ricordati che hai il dovere di difendere la tua terra!” ha esclamato, sottolineando la necessità di riconsiderare una scelta che potrebbe avere conseguenze devastanti.

Non è mancata una critica rivolta ai sindaci dei comuni limitrofi, incluso il sindaco di Agropoli, attuale presidente dell’Unione Comuni Alto Cilento, accusati di aver ignorato l’appello del comitato cittadino e di essere stati assenti all’incontro. “La vostra assenza è ingiustificabile!” ha dichiarato Coppola con fermezza.

Una battaglia civile per il territorio

“Mi auguro che una qualche coscienza torni ad illuminare la mente e il cuore dei nostri amministratori,” ha concluso Coppola, lasciando intendere che la lotta per impedire la realizzazione di questo impianto è solo all’inizio. L’ex sindaco ha invocato una mobilitazione civile per difendere il territorio cilentano da quella che ha definito una “scelta scellerata.”

Il dibattito è aperto e promette di accendere confronti accesi nelle settimane a venire. Intanto, la popolazione attende risposte concrete dalle istituzioni. Il futuro del Cilento, uno dei gioielli naturalistici d’Italia, potrebbe dipendere da questa battaglia.

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