Unione dei Comuni, al Mise un progetto da 10 milioni per le infrastrutture nell’area industriale
| di Redazione«Con l’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento abbiamo presentato al Ministero dello Sviluppo Economico il progetto del Patto territoriale Magna Graecia per l’infrastrutturazione dell’area industriale dell’Unione per 10 milioni euro»: lo annuncia Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente dell’Unione dei Comuni. L’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento ospita un’area industriale sovra comunale di 222 ettari che coinvolge in particolare i Comuni di Capaccio Paestum, Agropoli, Giungano, Cicerale e Ogliastro Cilento.
L’area confina con il territorio rientrante nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. L’obiettivo dei Comuni è quello di attivare politiche per lo sviluppo dell’area e incentivare così gli investimenti da parte delle imprese che investono o vorrebbero investire nel territorio. Per questo motivo, l’Unione dei Comuni e il Patto Magna Graecia stanno lavorando a una pianificazione di area industriale per il potenziamento della zona. Attraverso una pianificazione condivisa si vuole infatti costruire un percorso che permetta di trasformare questa area in un’opportunità, in termini di sviluppo economico e imprenditoriale, anche per tanti altri Comuni che ricadono nell’Ente Parco. I quali potranno delocalizzare le aree produttive comunali, liberando il Parco da attività incompatibili con la salvaguardia e la valorizzazione dell’habitat protetto. Ed è in questo contesto che si inserisce il progetto presentato al Mise.
«Con il piano di infrastrutturazione dell’area industriale dell’Unione dei Comuni che abbiamo presentato al Mise puntiamo a rendere ancora più appetibile un’area che, attirando le imprese, può rappresentare una grande occasione di sviluppo per i Comuni dell’Unione e non solo – afferma il sindaco Alfieri – Oltre ai Comuni dell’Unione, anche tanti altri Comuni del Parco, infatti, potranno tener conto di quest’area nelle loro programmazioni urbanistiche evitando di realizzare sul loro territorio aree incompatibili con la tutela ambientale e paesaggistica. Ancora una volta dimostriamo come mettere insieme le forze, fare unione appunto, sia un modo per affrontare e vincere sfide ambiziose e troppo grandi se portate avanti da soli».
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