Vacanze pasquali all’estero, Federalberghi accusa: «Ospitalità italiana ferma da mesi»
| di Redazionedi Antonio Vuolo
«Gli alberghi e tutto il sistema dell’ospitalità italiana sono fermi da mesi, a causa del divieto di spostarsi da una regione all’altra. Non comprendiamo come sia possibile autorizzare i viaggi oltre confine e invece impedire quelli in Italia». Questo il commento di Bernabò Bocca, Presidente di Federalberghi alla notizia delle nuove regole che sanciscono il via libera alle vacanze pasquali all’Estero.
«Se è vero come è vero che le persone vaccinate o con tampone negativo sono a basso rischio di contagio – afferma Bocca – allora questa logica deve essere applicata anche ai viaggi in Italia, così come alla possibilità di frequentare terme, impianti di risalita, riunioni, congressi e manifestazioni fieristiche». Federalberghi chiede che il Governo adotti con urgenza un provvedimento per “liberare” le persone munite di certificazione attestante l’avvenuta vaccinazione o il risultato negativo di un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone non oltre le quarantottore precedenti il viaggio o il risultato di un test sierologico che dimostri di essere guariti dalla malattia.
Ulteriori riflessioni arrivano dal presidente di Federalberghi Confcommercio Salerno, Giuseppe Gagliano che dichiara: «La rinascita del turismo non passa attraverso una politica dei ristori che si è rivelata insufficiente, soprattutto per le attività stagionali ulteriormente penalizzate da un meccanismo di calcolo del sostegno che non prende in considerazione gli effettivi mesi di apertura. Per sopravvivere in attesa del ritorno alla normalità servono misure sensate che aiutino le imprese a salvaguardare i posti di lavoro ed evitare che l’Italia si ritrovi svantaggiata al termine della pandemia. Sono prive di logica ed assai dannose per la nostra economia le attuali disposizioni che consentono ad un turista italiano di recarsi, ad esempio, alle Canarie per Pasqua, purché in possesso di tampone negativo all’andata e al ritorno, ma non gli permettono di venire in Costiera Amalfitana o nel Cilento».
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