Vaccini in Campania, medici di famiglia lasciati senza dosi
| di RedazioneIsole Covid free, vaccini ai lavoratori del settore trasporti, profilassi allargata ai 50enni negli hub, ma forniture negate ai medici di famiglia. È il paradosso di una campagna di vaccinazione che se da una lato supera ormai le 50 mila somministrazioni quotidiane, dall’altro stenta a recuperare i ritardi per alcune categorie come quella degli ultraottantenni e disabili non deambulanti.
“I medici di medicina generale ricevono a rilento i vaccini e hanno problemi a effettuare i richiami che spesso slittano di alcuni giorni – conferma Luigi Sparano, segretario provinciale del sindacato Fimmg – in molti si sono recati al centro vaccinale della Mostra d’Oltremare per recuperare le dosi. È evidente che il vero problema è ancora l’insufficiente numero di vaccini a disposizione”.
Quello dello scarso coinvolgimento dei medici di medicina generale è un tasto dolente anche in altre regioni, tanto che, Silvestro Scotti, segretario generale nazionale Fimmg, ha inviato una lettera al commissario Figliuolo chiedendo nuove forme di approvvigionamento: “I sindacati hanno siglato con il governo e le regioni il protocollo per il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna di vaccinazione anti covid-19 – scrive Scotti – condividendo la valutazione che il loro ruolo è fondamentale per l’incremento e la copertura vaccinale della popolazione, anche in relazione alla diretta vicinanza con i pazienti e in considerazione del rapporto fiduciario che lo lega agli stessi. Ci giungono tuttavia, pressoché da tutte le realtà locali, segnalazioni sempre più numerose che riguardano principalmente la mancata o insufficiente fornitura di vaccini ai medici di medicina generale a vantaggio invece dei grandi hub vaccinali”. Centri vaccinali dove, anche a causa del grande numero di convocazioni per accelerare nella profilassi, si registrano disagi.
“Sono all’Atitech di Capodichino manca distanziamento di sicurezza, è una vergogna” denuncia Gabriella Sbrescia, insegnante. E c’è il dramma dei disabili non deambulanti: “Mio marito diabetico con sclerosi multipla non deambulante è stato iscritto come persona fragile in piattaforma – racconta Luciana Pace – ma nessuno lo vaccina. Tra l’altro il mio medico di base è andato in pensione a marzo, il primo aprile ho regolarmente chiesto alla mia Asl di competenza (Napoli 1 Distretto 31) l’assegnazione di un nuovo medico. Risultato? A tutt’oggi sono ancora in attesa di ricevere notizie”. I medici famiglia potrebbero aiutare a diminuire la pressione sugli hub e lo stesso potrebbero fare le farmacie, ma ancora non hanno avuto l’ok a partire con le vaccinazioni.
Per accelerare ulteriormente la campagna l’Asl Napoi 1 Centro, guidata da Ciro Verdoliva, ha attivato un camper mobile che oggi dopo aver vaccinato nel rione sarà a Ponticelli al parco De Filippo, l’obiettivo è quello di provare a immunizzare il maggiore numero di residenti della municipalità. E da ieri a Porta Nolana sono attivi i quattro box vaccinali allestiti dall’Eav: per ora sono riservati ad autisti e dipendenti della società di trasporto regionale, ma la vaccinazione presto sarà allargata a tutte le altre aziende a partire dall’Anm e ai taxi.
©Riproduzione riservata