“Valle delle radici: le terre dei migranti”, a Sanza il laboratorio sul dialetto con il prof Andriuolo
| di Marianna ValloneHa riscosso successo il seminario dedicato all’analisi del dialetto sanzese, tenuto da Vincenzo Andriuolo, presidente dell’associazione Mōre Dianense, lo scorso 31 luglio a Sanza. Il laboratorio linguistico, che rientra nel progetto “Valle delle radici: le terre dei migranti”, è stato strutturato in tre parti principali. La prima ha fornito una panoramica sugli studi esistenti riguardanti il dialetto sanzese, con una rapida analisi delle ricerche più significative. Questa introduzione ha permesso di contestualizzare il dialetto all’interno del più ampio panorama linguistico del Vallo di Diano.
La seconda parte ha offerto una ricostruzione dei caratteri salienti del dialetto sanzese, basata sui lavori della linguista Giordano Eboli e sul saggio della studiosa Memoli. Questi due contributi, risultano quasi del tutto convergenti, offrendo una base solida per l’analisi comparativa. Andriuolo ha evidenziato i punti di contatto e differenziazione tra il dialetto sanzese e quelli vicini, in particolare il teggianese, caratterizzato da un vocalismo marginale, e il dialetto di Sala Consilina, influenzato dal vocalismo siciliano.
La parte conclusiva, la più corposa, ha approfondito i caratteri lessicali e fono-morfologici del dialetto sanzese, con il coinvolgimento diretto dei parlanti locali. Temi come l’uso del genere neutro, la metafonia come marca morfologica per distinguere il maschile dal femminile, e l’uso dei pronomi e aggettivi dimostrativi sono stati ampiamente discussi. Particolarmente apprezzati sono stati gli spunti sugli influssi iberici e arabi nel lessico vernacolare e le ricostruzioni etimologiche di termini come “tàta/papà”.
Un momento significativo della serata è stato dedicato alle modalità di conduzione delle indagini e delle interviste finalizzate alla ricostruzione del dialetto. Andriuolo ha illustrato con esempi pratici gli accorgimenti necessari per un lavoro di ricerca linguistica efficace, coinvolgendo attivamente il pubblico presente.
La serata si è conclusa con l’intervento di Salvatore Gallo, vicepresidente di Mōre Dianense, che ha recitato alcuni suoi versi in vernacolo teggianese, aventi come tema centrale l’emigrazione. Questa toccante performance ha chiuso il seminario con un richiamo poetico alle radici e alla storia comune delle comunità del Vallo di Diano.
Il seminario sul dialetto sanzese rappresenta solo una delle numerose iniziative culturali previste dal progetto “Valle delle Radici: le Terre dei Migranti”, finanziato dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il progetto coinvolge un’aggregazione di sette comuni del Vallo di Diano e prevede una serie di eventi itineranti che si svolgeranno dal 25 luglio al 31 agosto, con tappe a Sanza, Casalbuono, Padula, Monte San Giacomo, San Pietro al Tanagro e Polla. Ogni comune, con l’eccezione di Atena Lucana, ospiterà un seminario sul proprio dialetto, sempre tenuto da Vincenzo Andriuolo, il cui impegno nella valorizzazione delle tradizioni linguistiche locali è ormai riconosciuto e apprezzato.
©Riproduzione riservata