Vallo della Lucania, nuove regole per la movida
| di Marianna ValloneCambiano le regole per la movida di Vallo della Lucania. Il sindaco Antonio Sansone ha firmato un’ordinanza che modifica gli orari di vendita e somministrazione di bevande alcoliche e gli orari di apertura e chiusura delle attività.
«Come dimostrato dai recenti episodi segnalati e registrati durante i fine settimana, il consumo incontrollato e non limitato di bevande alcoliche e superalcoliche e l’abuso nell’utilizzo di strumenti di diffusione musicale in centro abitato e soprattutto nel centro storico del capoluogo, sono concausa dei fenomeni devianti di degrado urbano e disturbo della quiete dell’abitato», si legge nel documento che fa riferimento soprattutto agli esercizi pubblici tra piazza dei Martiri e piazza Vittorio Emanuele II, ma anche piazza Santa Caterina e via Angelo Rubino.
Il sindaco ha così ordinato che il venerdi, sabato e domenica, nei giorni festivi e prefestivi, dopo le ore 23:00 e fino all’orario massimo di apertura consentita, la somministrazione di bevande alcoliche è consentita solo con somministrazione e consumo sul posto. La vendita, la somministrazione ed il consumo di alcolici sono sempre vietati dalle 03:00 alle 06:00 nei pubblici esercizi, dalle ore 22:00 alle 07:00 negli esercizi commerciali e/o a mezzo di distributori automatici.
Per quanto riguarda gli orari di apertura e chiusura, su tutto il territorio del Comune di Vallo della Lucania, – si legge poi – l’attività di somministrazione di alimenti e di bevande è consentita con esercizio dalle ore 05:00 alle ore 01:30.
Il sindaco Antonio Sansone ha regolato infine l’intrattenimento e gli spettacoli nei pubblici esercizi. Sulle aree esterne pertinenziali all’esercizio pubblico è consentita dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 23:00 nei giorni feriali, dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 24:00 nei giorni feriali il venerdi, il sabato e nei giorni prefestivi. Mentre all’interno dei locali è consentita fino alle ore 01:00 a condizione che non rechi disturbo al riposo e
alle occupazioni delle persone.
«Oltre un certo orario, – spiega l’ordinanza – si è osservato che la concentrazione e lo stazionamento di numerosissime persone finisce spesso per degradare in preoccupanti fenomeni di devianza, sono fonte di schiamazzi, di assembramenti chiassosi che arrecano disturbo alla quiete dell’abitato, fino a sfociare addirittura in gravi atti di violenza privata ed in litigi, risse e tafferugli, anche per futili motivi, come si è registrato in maniera sempre più allarmante negli ultimi fine settimana del mese di febbraio e nel mese di marzo».
©Riproduzione riservata