Vallo di Diano, azienda con 27 lavoratori ‘in nero’: imprenditore nei guai. Multa da un milione di euro
| di Pasquale SorrentinoLa guardia di Finanza della tenenza di Sala Consilina ha scoperto un’azienda del Vallo di Diano, operante nel settore alimentare, che utilizzava, in maniera intensiva, manodopera in nero e/o irregolare. Nello specifico, all’atto dell’accesso presso la ditta, dopo l’identificazione del personale presente, è stata rinvenuta copiosa documentazione di natura extra-contabile, il cui successivo esame, supportato dalle dichiarazioni acquisite dai dipendenti rinvenuti, ha permesso di accertare 27 lavoratori totalmente impiegati “in nero”.
I dettagli
Di questi, 2 sono risultati essere anche percettori di Reddito di Cittadinanza e 5, anche se formalmente disoccupati, beneficiari dell’indennità NASPI, cioè dell’indennità di disoccupazione. Inoltre l’azienda, nonostante avesse richiesto ed ottenuto dall’INPS l’autorizzazione a beneficiare della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (C.I.G.O.), per via dello stato emergenziale e per la crisi pandemica da Covid-19, non ha di fatto mai sospeso l’attività lavorativa, così come indicato nelle motivazioni dell’istanza presentata all’Ente di previdenza.
Anzi, la stessa ha continuato nella sua attività, impiegando, tra gli altri, anche 12 lavoratori che “fittiziamente” erano stati posti, appunto, in cassa integrazione e, pertanto, percettori della specifica integrazione salariale (in totale i lavoratori irregolari sono risultati essere 23).
Le altre irregolarità
Molteplici le irregolarità contestate dai finanzieri all’imprenditore – dalla normativa sul lavoro alla mancata tracciabilità dei pagamenti, dalla truffa all’indebita percezione di aiuti statali, all’evasione fiscale -, al quale è stata applicata anche una maxi-sanzione di circa 1 milione di euro.
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