Vallo di Diano, il canile comprensoriale vede la luce ma non interessa ai Comuni

Forse – e il forse è d’obbligo – il canile comprensoriale del Vallo di Diano può cominciare ad avere una prima vita. A circa quindici anni dall’inizio del progetto e a dieci dalla posa della prima pietra, l’annuncio ieri da parte della Comunità Montana per l’apertura delle porte per i primi cani. Occorre, però, che i Comuni firmino le convenzioni di mantenimento della struttura figlia di una progetto pubblico-privato affinché tutto sia efficace. Per ora l’interesse non sembra essere fortissimo, alla riunione di ieri voluta dal presidente Francesco Cavallone, erano presenti solo 5 Comuni su 15.

«C’è Voluto un po’ di tempo, abbiamo dovuto superare problematiche annose ma, anche grazie all’impegno di tutte le parti in causa, posso annunciare che il Canile Comprensoriale è finalmente operativo», ha dichiarato Francesco Cavallone, presidente della Comunità montana Vallo di Diano.

La vicenda si trascinava da molti anni, con problematiche importanti, dapprima di natura economica, a causa dei fondi inizialmente stanziati insufficienti a garantire l’apertura del Canile. «Scusate il ritardo», ribadisce Cavallone, «oggi però quello che conta è l’operatività della struttura. Daremo una risposta importante alla problematicità del randagismo. La palla ora passa all’Asl che dovrà eseguire tutte quegli adempimenti sanitari di sua competenza esclusiva: dalla cattura alla sterilizzazione fino alla microcipatura degli animali. Dette operazioni avverranno in alcuni locali della struttura. Ad inizio gennaio sarò dal Direttore Sanitario dell’Asl per chiederne l’insediamento nel più breve tempo possibile».

Altro soggetto partner è la Ditta che gestirà il canile che ha sede a Sala Consilina, trattandosi di un progetto di finanza con il coinvolgimento dei privati. 1Tutti i Comuni, per quota parte, potranno avvalersi della struttura. Entro i primi del 2023 avremo già i primi animali».