Vallo Della Lucania fra piazza nuova e strade chiuse, Aloia indeciso, commercianti: «Noi derisi»
| di Francesco ChiricoDopo le testimonianze dei commercianti di via Stefano Passaro, raccolte dal giornale del Cilento, anche l’associazione ‘Viviamo Vallo’ entra nel merito della questione traffico veicolare vallese. «Amarezza e preoccupazione» da parte dei negozianti dopo un incontro con Toni Aloia, sindaco di Vallo Della Lucania. Hanno nuovamente domandato al primo cittadino cosa ne sarà della viabilità vallese per sentirsi rispondere come 8 mesi fa, quando alla stessa domanda Aloia rispondeva: «Ancora non abbiamo deciso».
«Diversamente, per noi, i lavori hanno deciso la sorte di attività che hanno vissuto e stanno vivendo una situazione di disagio economico difficilmente immaginabile da chi amministra Vallo della Lucania – tuonano – Famiglie di cittadini che a Vallo della Lucania hanno investito anni di vita, soldi e desideri. Non pubblici finanziamenti, piovuti dall’Europa o dalla Regione, ma provenienti dai sacrifici dei propri genitori che a Vallo della Lucania avevano sognato il futuro dei propri figli, futuro che probabilmente sarà compromesso se chi amministra non ‘scende a terra’, sulla strada di chi non vive del pubblico impiego, ma suda a volte il necessario per pagare un affitto o le tasse – molti negozianti infatti hanno dovuto far ricorso a risorse personali per andare avanti – Una realtà fatta di spese fisse, irrimandabili e improcrastinabili che chi vive di una redditività statale non ha mai provato».
«Adesso basta, non possiamo permettere che per puro divertimento di qualcuno vadano all’aria intere famiglie di un comune che stenta a capire le reali esigenze di chi fatica ad arrivare a fine mese». Aloia ha invitato i commercianti a ‘fidarsi e scommettere’ ma questi ultimi ricordano «come sia importante costruire le cose dalla base». Secondo chi gestisce le attività commerciali si sarebbero dovuti prima costruire parcheggi, servizi e strade adeguate per passare solo dopo ad una riqualificazione «Concordando con le varie forze economiche e sociali le regole del gioco in base alla evoluzione reale del progetto e non ridurre invece il tutto a base per promesse future».
Avevano una loro soluzione i negozianti: una zona a traffico limitato a tempo. Otto ore lavorative, col traffico veicolare e soste stabilite tra piazza Santa Caterina e piazza Vittorio Emanuele via Stefano Passaro. «Ma la risposta è stata, in pratica, derisa dall’amministrazione, valutando ciò che avviene in altri centri d’Italia, irrealizzabile a Vallo della Lucania».
«Probabilmente è stato semplice svuotare il cuore di Vallo della Lucania dei servizi che storicamente ne hanno costituito l’essenza: le scuole, il tribunale, l’Asl, ma non è facile pensare a come riempire i buchi lasciati – e di un altro ipotetico buco parlano poi i commercianti, quella che da più persona è stata definita una cattedrale nel deserto – Basta vedere cos’è il centro storico adesso, in estate, in piena mattinata: un deserto in cui gli anziani, sul tardi, annaspano cercando l’ombra, mentre i bambini, che ora corrono, domani saranno nel parco urbano, si spera ultimato, o nelle scuole a settembre».
«Non immagina l’amministrazione che terminata l’estate pioggia e vento imporranno a clienti e avventori l’uso dell’auto per chi vuole fare compere e recarsi nel centro urbano? Ecco che viabilità e parcheggi avrebbero costituito un’importante soluzione per cittadini e commercio, come proposto nell’incontro tenuto al comune – concludono i commercianti che infine lanciano un appello – C’è bisogno di ascolto e rispetto di tutte le categorie professionali, di chi vuole rimanere a Vallo della Lucania e non alimentare invece quella forbice così velenosa e letale in cui i poveri sono sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi, l’amministrazione ripensi a ciò che ha in mente, affinchè le tragedia che avvengano in altre aree d’Italia non si ripetano anche da noi e inizi a frequentare i negozi della Piazza, quotidianamente, ma nelle prime ore della mattinata e del pomeriggio, per scoprire com’è difficile lavorare in piazza a Vallo della Lucania».
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