Vallo della Lucania, Pd: «Aloia infuriato? Immagini rabbia e delusione dei cittadini»
| di Marianna Vallone
«Se il sindaco Aloia si dichiara infuriato per gli avvisi di accertamento notificati in questi giorni dal Comune di Vallo della Lucania, provi il sindaco ad immaginare lo stato di rabbia e delusione percepiti in questi giorni da chi tali atti li ha ricevuti in notifica e deve preoccuparsi di pagare cifre consistenti ed inaspettate. Provi, altresi, il sindaco ad immaginare lo stato di smarrimento e di confusione di una comunità intera incredula e spiazzata dal ‘non sapere del sindaco e dai rimpalli di responsabilità che di volta in volta vengono individuati’». Tiene banco la vicenda delle raccomandate di pagamento sui passi carrabili e le tasse di suolo pubblico che in poco tempo alcuni cittadini di Vallo della Lucania si sono visti arrivare, qualcuno fino a 12 notifiche.
La notizia era stata denunciata dall’ex assessore alle Politiche economiche Pietro Mirandi, secondo il quale si trattava di tasse da rivedere e contestualizzare. «In effetti è alquanto – spiega il Pd nella nota – paradossale e inusuale che chi esprime l’indirizzo politico ed esercita la sovraintendenza generale sul funzionamento degli uffici e dei servizi si scagli contro l’ufficio di riscossione dei tributi non condividendone condotte operative e metodi. Al di là delle colpe tirate in ballo – ha detto Ruocco – questa volta è proprio l’atteggiamento del sindaco ad evidenziare e certificare che questa amministrazione, non essendo capace ad esercitare il necessario controllo amministrativo, è giunta al capolinea. Tuttavia, all’unico fine di salvaguardare l’interesse dei cittadini già provati e sfiancati dalle numerose scadenze in programma nell’ultimo trimestre dell’anno e dalla grave situazione economica che interessa il Paese, sarebbe opportuno annullare e/o sospendere tutti gli avvisi di pagamento della tassa sull’occupazione notificati in questi giorni e non limitarsi a prevedere sistemi di facilitazione dei pagamenti come ipotizzato da palazzo di città anche in considerazione degli errori e delle inesattezze sia di carattere oggettivo che soggettivo compiuti in sede di accertamento».
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