“Pedofila: il male del secolo”. L’importanza del parlarne
| di Lucia CarielloQual è la reale portata del fenomeno Pedofilia nel nostro paese? Come si diventa pedofili? Cosa può fare la società per difendere i nostri piccoli? L’emersione di un traffico di immagini di bambini abusati sessualmente o peggio, i documenti trasmessi dalla televisione e una pluralità di articoli sui giornali hanno scatenato un’ondata di angoscia sull’opinione pubblica italiana.
Cominciamo dalle cifre, con l’avvertenza che esse costituiscono la punta esigua di un iceberg certamente di dimensioni assai più ampie. Il primo “Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e della preadolescenza” pubblicato da Eurispes-Telefono Azzurro il 27 ottobre scorso e commentato con grande evidenza dai quotidiani il giorno seguente, riferisce che le segnalazioni di abusi sessuali fatte al Telefono Azzurro, direttamente da minori o da persone che si dicono a conoscenza di fatti criminosi, sarebbero state 423, quindi un po’ più di una al giorno.
Dal canto suo la Sezione minori della Criminalpol-Ministero della Giustizia riferisce che le vittime di violenze sessuali sarebbero state 339, e 294 le persone denunciate.
Così alla luce ed in considerazione degli ultimi agghiaccianti fatti di cronaca, sabato 12 marzo, presso il parco della Musica – Centro Sociale Intergenerazionale di Vallo della Lucania, la Dott.ssa Simona Aletta terrà un Convegno – Incontro dal tema: “Pedofilia: il male del secolo”.
Tematica importante, nella quale la pedofilia, viene presentata come un’aberrazione della figura umana, che va ben aldilà dei suoi usuali comportamenti, un orrore che continua a perpetuarsi in una società cosiddetta civile, e che forse con troppa facilità chiude gli occhi di fronte a molte, troppe tragedie che potevano, dovevano essere evitate.
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