Vassallo, il fratello del sindaco ucciso: «Ultima marcia per chiedere giustizia, siamo vicini a verità»
| di Redazione«Non ho dubbi su quello che sto per dire: quella del prossimo 5 settembre sarà l’ultima marcia che faremo per chiedere giustizia. La verità sulla morte di Angelo è vicina, ci siamo». Dario, il fratello del sindaco pescatore Angelo Vassallo ucciso da un agguato durante gli ultimi scampoli d’estate del 2010 non lascia spazio ad altre ipotesi. «A breve l’inchiesta sull’omicidio arriverà ad una svolta» aggiunge.
«Siamo vicini alla verità, altrimenti vuol dire che in questi tredici anni abbiamo sprecato le nostre vite – continua Dario che da anni, attraverso la Fondazione intitolata al fratello, si impegna in giro per l’Italia a raccontare la storia del sindaco pescatore e a cercare la verità nonostante i tentativi di depistaggio e i ritardi nelle indagini. «Ora la mia famiglia è solo mio fratello Massimo – dice -. Non ho nessun rapporto con i figli e la moglie di Angelo, meno che mai con il sindaco di Pollica. E questo deve essere chiaro».
«Noi ricordiamo Angelo nel giorno preciso della sua scomparsa» precisa Stefano Pisani. Tra Dario e Stefano Pisani, il primo cittadino di Pollica, non ci sono mai stati rapporti tranquilli. Ricordiamo tutti la querelle legata al palazzo Capano come ex sede della fondazione.
E quella fiammella polemica è rimasta sempre viva: «Abbiamo sempre autorizzato la marcia della Fondazione – ricorda il sindaco – sempre con gli stessi tempi: nel giro di quindici giorni. È successo quest’anno ma anche negli anni precedenti».
Ma le polemiche non sono solo legale alla marcia oppure alla sede della fondazione. Dario Vassallo, infatti, sostiene che Pisani «avrebbe stravolto il progetto Acciaroli di Angelo». «Non dimentichiamo – aggiunge il presidente della Fondazione – che ci sono nove indagati per l’omicidio di mio fratello e tra questi c’è Domenico Palladino che è stato nell’amministrazione comunale per dieci anni con Pisani. Pisani delfino politico di Angelo? Lo dice lui, noi dobbiamo vedere i fatti non le chiacchiere: Acciaroli è di uno squallore totale, è stato completamente stravolto il progetto di Angelo. Basti pensare alle 52 botteghe che dovevano ospitare l’artigianato locale ed oggi ospitano attività commerciali gestite da altri. Abbiamo chiesto al sindaco di Pollica di avere un locale per la Fondazione. Fu una richiesta verbale, è vero, ma non ci è stato concesso nulla: c’è una libreria ma non c’è la Fondazione che è stata cacciata da Pollica, dal castello Capano comprato da Angelo, e il suo posto è stato dato ad una associazione di Bologna».
«Io non sono il delfino del sindaco pescatore – gli fa eco Pisani – fu Angelo che mi disse che dovevo continuare nel suo solco e lo fece in consiglio comunale. È un termine che non voglio usare. Per quanto riguarda invece il progetto Acciaroli, non abbiamo stravolto nulla, forse è lui che non conosce bene quelle che erano le idee del fratello». Poi, Pisani, getta acqua sul fuoco: «Non voglio alimentare le polemiche ma voglio solo ribadire che ci fa stare male non avere ancora risposte alle domande più importanti: chi ha ucciso Angelo e perché. Si continua a a fare un racconto distorto di alcune questioni, in modo strumentale. Restiamo perplessi per interrogativi senza risposta e per la fase successiva delle indagini oltre che di alcuni racconti molto lontani dalla realtà. Io ho sempre collaborato con la procura nella prima fase ed anche nella seconda».
©Riproduzione riservata