Vassallo e quella lite con gli spacciatori di Acciaroli, «brasiliano» interrogato in carcere

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Vassallo e quella lite con gli spacciatori di Acciaroli, «brasiliano» interrogato in carcere

Non possono più aspettare gli inquirenti e i familiari di Angelo Vassallo. Dopo quasi cinque anni dalla morte del sindaco-pescatore di Pollica l’unico indagato è arrivato dalla Colombia per essere interrogato. Bruno Humberto Damiani, conosciuto negli ambienti malavitosi salernitani con il soprannome di «brasiliano», è ritenuto dagli inquirenti come una persone informata sui fatti. E’ stato arrestato dalla polizia internazionale a Bogotà, dove è rimasto rinchiuso in carcere per diversi mesi. Poi è arrivato il giorno dell’estradizione e ora è rinchiuso nel carcere Regina Coeli di Roma. L’Antimafia di Salerno deve sentire le testimonianze di Damiani coinvolti in storie di droga. Il «brasiliano» è destinatario di due ordinanze di custodia cautelare. Il primo interrogatorio era stato fissato per venerdì, ma il suo avvocato, Michele Sarno, non era stato avvisato ed era impegnato altrove. Appuntamento slittato, dunque. Martedì, allora, Damiani dovrebbe essere ascoltato dagli inquirenti. Al centro delle indagini c’è la testimonianze di un carabinieri fuori servizio che il giorno prima della morte di Vassallo «avrebbe notato strani movimenti sul porto di Acciaroli». E, ancora, la lite tra Angelo Vassallo e alcuni spacciatori della zona avvenuta sempre pochi giorni prima della sua scomparsa. Tanti i punti interrogativi. L’unico indagato per l’omicidio del sindaco-pescatore resta Bruno Damiani. L’unico, dunque, che potrebbe dare una svolta al caso.

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