Arte per il Mito nell’atmosfera Vichiana di Palazzo Vargas
| di Marisa RussoAccolti da rametti di benaugurante lauro nello storico Palazzo Vargas Museo Vichiano, si è stati coinvolti da emozioni consone a questo magico, antico territorio che suggerì al filosofo Giambattista Vico l’amore e l’importanza dei Miti. Curato da Antonella Nigro e concluso con il suggello del presidente della Fondazione professore Vincenzo Pepe, con le Musiche ed i Canti del Trio Janare, dee e figure Mitologiche, greche, romane o celtiche, create con costumi di Alessandro Fusco che le ha introdotte con suggestive parole, tra sue opere pittoriche, l’Evento merita il plauso.
In particolare significativamente legate al Cilento le rappresentazioni di Lilith e di Manalonga. Lilith, la prima donna di Adamo, indomita e libera, di uguale origine e valore, con in mano una melagrana simbolo di fertilità, ha ricordato culti antichi legati a questo frutto, ma anche attuali di questo territorio! Manalonga, che incarna la paura dei precipizi, è insita nell’inconscio dei cilentani, secondo uno studio di psicologia, inculcata sin da piccoli da strade tortuose, isolate, con laterali precipizi. Condividendo la tematica, l’impostazione ed il risultato, non si può fare a meno, per una crescita dell’insieme, di comunicare qualche incongruenza che ha turbato l’impegnata performance. Nei bei costumi, curati anche in molti particolari, con studiati monili che impreziosivano ed esaltavano le vesti, nel mistero di maschere suggestive, turbavano le calzature moderne con alti tacchi o stivali, solo un paio di comparse a piedi nudi meglio rendevano, nell’apparire e nelle movenze, la voluta suggestione!!! Artista poliedrico Fusco, autore anche delle opere pittoriche esposte, esaltanti nella sacralità dell’oro, con uno sguardo evidenziato da un grande occhio che tutto osserva, quasi sottolineando l’importanza della soggettiva visione, che determina una diversificata realtà, nulla nell’oggettività!! Sguardo limitato dal simbolico “separè” installato, ma teso all’ ”oltre” che l’Arte può intravedere e verso cui conduce! Mago, introduttore dei fantasmi Mitici, dalle ammalianti movenze, leggeva però su foglietti di carta, che gettava a terra, anacronistici e certamente fastidiosi esteticamente. Le brave musiciste e cantanti erano accompagnate da un musicista alla moderna tastiera, non in costume, che turbava la bella visione…………immagino la più idonea presenza dello stesso in abito suggestivo con il solo flauto (con eventuali basi)!!! Un particolare complimento a chi ha impersonato Giano, figura emblematica dai due volti, dai tanti significati , vita e morte, nascita e rinascita, vero e falso, ambiguità o realtà dal duplice aspetto.
©Riproduzione riservata