Velia, lavori di scavo e messa in sicurezza del quartiere arcaico
| di Marianna ValloneIl quartiere arcaico di Velia è interessato in queste settimane dai lavori di scavo e messa in sicurezza per il miglioramento della fruizione. Un lavoro mirato ed estremamente artigiano nel ripristino e nella messa in sicurezza ma anche nello scavo, per alimentare un’ulteriore conoscenza e rendere sempre fruibile il quartiere arcaico, uno dei luoghi archeologici più interessanti al mondo.
«Case antiche, arcaiche, visibili al pubblico ne esistono pochissime in tutto il Sud Italia, sono testimonianze archeologiche molto rare. – spiega l’archeologo Francesco Uliano Scelza – A Velia c’è un intero quartiere visitabile, non una sola casa. E’ stato realizzato dai Focei appena sbarcati sul Cilento, è stato il loro primo insediamento. Chi conosce la storia della fondazione di Velia, sa che questo luogo proviene da una vicenda estremamente lunga e complicata, che ha visto i Focei prima scappare dalla Turchia, poi girovagare nel Mediterraneo, prima di arrivare a Velia, primo luogo nel quale hanno costruito».
I primi abitanti di Elea, appena sbarcati lungo le coste del Cilento nel 540/535 a.C., costruirono le loro abitazioni sulle pendici dell’acropoli, la parte più alta della città, a dominio del territorio circostante. Disposte su più livelli, le abitazioni avevano diverse dimensioni, perlopiù ridotte, ed erano utilizzate come riparo per la quotidianità, ma anche come luoghi di conservazione e protezione di animali e cose.
Lo zoccolo delle case, su cui poggiavano i muri in mattoni crudi intonacati, era costruito con una particolare tecnica detta “poligonale”, un incastro a opera d’arte di blocchi di pietra grandi e piccoli, uniti senza l’uso di leganti. Velia è uno dei pochi siti archeologici in cui è ancora possibile visitare un quartiere arcaico greco.
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