Via Silente, 600 km di “pista ciclabile” tra monti e costa del Cilento
| di Antonio VuoloTutti in bicicletta. Pandemia e crisi climatica hanno contribuito in maniera significativa al “boom globale delle bici” nel nostro Paese. Non fa eccezione il Cilento con la sua ciclovia, la Via Silente. E i cilentani che, in linea con quello che accade nel resto della Penisola, scelgono sempre di più il mezzo a pedali per spostarsi. «E’ la chiave per il rinnovamento urbano, all’insegna dell’efficienza e della sostenibilità», afferma Michele Buonomo di Legambiente.
«Fa bene al nostro pianeta, perché riduce l’inquinamento, e fa bene anche alla nostra salute», aggiunge l’ambientalista campano ed ex presidente regionale di Legambiente. Ed è proprio il Cilento ad ospitare la più articolata pista ciclabile del Sud Italia con i suoi 600 km. Solo nell’ultimo anno, nonostante le restrizioni dovute all’emergenza Covid, sono stati oltre 300 i cicloviaggiatori che hanno scelto di percorrere La Via Silente e il suo percorso circolare di circa 600 chilometri che si snoda tra i tratti costieri e si inoltra tra le montagne di uno dei Parchi nazionali più grandi d’Italia: il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Circa 60 i comuni coinvolti e una novantina le strutture ricettive convenzionate. Nelle settimane scorse, inoltre, è partita anche una campagna di crowfounding con l’obiettivo di garantire risorse per i prossimi tre anni: l’intento dell’associazione è quello di raccogliere 15mila euro per pubblicare la prima guida cartacea della Via Silente, stampare il materiale informativo da distribuire ai viandanti prima della partenza, tenere aperto il suo infopoint con la piccola ciclofficina all’interno, provvedere alla manutenzione delle 266 tabelle direzionali lungo i 600 chilometri di percorso.
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