Vincenzo De Luca sulla sentenza: «Confusione totale in Italia»
| di Redazione
Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, ha commentato anche nella consueta diretta del venerdì la recente sentenza della Corte Costituzionale, che si è espressa sul ricorso del governo nazionale contro la legge regionale campana, la quale recepiva la legge nazionale ma consentiva un terzo mandato per completare lavori in corso. L’atto, emesso il 9 aprile, ha sollevato un dibattito acceso sul sistema politico italiano, e De Luca ha colto l’occasione per sottolineare una situazione di “totale confusione” a livello nazionale, commentando le disparità di trattamento tra le varie istituzioni e le regioni.
Secondo il governatore campano, “in Italia ci troviamo in una situazione di totale confusione: abbiamo Comuni grandi nei quali è obbligatorio il doppio mandato, mentre nei Comuni piccoli è possibile andare oltre il doppio mandato, al terzo. Abbiamo i parlamentari, deputati e senatori, che non hanno nessun limite: si possono candidare nei secoli dei secoli. Non c’è nessun limite di mandato, né per i sottosegretari, né per i viceministri, né per i ministri, né per il presidente del Consiglio, né per il presidente della Repubblica.”
De Luca ha poi sollevato il caso della legge regionale che limita il mandato dei presidenti di Regione, una misura che, secondo lui, è una “grande idiozia”. “La motivazione per evitare la concentrazione di potere è fuori luogo,” ha detto. “Un presidente di Regione può essere mandato a casa anche dopo un solo mandato, se i cittadini decidono così. In Campania, chi mi ha preceduto alla presidenza è stato sconfitto dopo un solo mandato, come è successo in Umbria, in Sardegna e in altre regioni.”
Il presidente della Regione Campania ha poi criticato il trattamento disparato riservato alle diverse regioni italiane. “Nel Veneto, il presidente della Regione ha fatto il terzo mandato e lo sta finendo nel 2025. Nessuno ha detto niente,” ha affermato, puntando il dito contro il fatto che la legge regionale della Campania non è stata impugnata dal governo, mentre quella del Piemonte, approvata nell’estate del 2023, è passata inosservata. “Nessuno ha sollevato obiezioni, il governo non l’ha impugnata. E le forze di opposizione non hanno detto una parola. La cosa vergognosa è che, mentre per tre o quattro regioni va tutto bene, per la Campania si fa ricorso alla Corte Costituzionale. Questo dimostra la totale assenza di coerenza.”
“La cosa vergognosa – ha sottolineato – è che le forze di opposizione non hanno detto una parola sul fatto che sia stato calpestato il principio secondo cui la legge è uguale per tutti. Ma siamo in Italia, e ormai può succedere di tutto. La mancanza di dignità delle forze politiche è evidente, così come il declino dello Stato di diritto nel nostro paese.”
Per De Luca, il limite del doppio mandato non risponde a esigenze democratiche, ma a una “totale indifferenza ai territori”. “Tutti quelli che sostengono questo limite sono completamente indifferenti alle necessità dei territori, ai programmi in corso e alle cose decisive per il futuro di questi luoghi. Il problema – ha aggiunto – è che non capiscono la necessità di completare i lavori e i progetti che sono in corso.”
Il governatore ha chiuso il suo intervento con un’accusa ancora più grave nei confronti dei suoi oppositori: “Sono accomunati dalla volontà di non dare la parola ai cittadini. In un paese democratico, dovrebbe essere scontato che quando si decide il futuro di un territorio, si invitano i cittadini a pronunciarsi democraticamente, con il voto, su chi ritengono debba governare.” “Siamo in un momento in cui la politica dovrebbe essere in grado di rispettare la democrazia e i diritti dei cittadini. Eppure, in Italia, non c’è nessuna certezza, non c’è più dignità.”, ha concluso.
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