Visite guidate, centri estivi e ricerca: ripartono le attività di ArcheoArte nell’alto Calore
| di RedazioneDopo il lock-down dovuto all’emergenza da coronavirus, riprendono le attività della società cooperativa ArcheoArte, nata dalla passione di un gruppo di professionisti (archeologi, geologi e storici dell’arte) e dalla loro voglia di valorizzare il territorio dell’Alto Calore sotto l’aspetto sia storico ed archeologico che ambientale e geologico. Subito progetti e lavori sul campo. Si parte dal rifugio Motola e dall’area che gli fa da corona, con un lavoro di ricognizione e mappatura che porterà a far convergere sentieri ed itinerari proprio nel territorio dell’Alto Calore per un ulteriore sviluppo turistico.
Il rifugio Motola rientra nel territorio comunale di Sacco e si trova lungo la via del Corticato. Si tratta di un piccolo gioiello, mai aperto ufficialmente alla fruizione turistica, capace però di catalizzare l’attenzione di un intero comprensorio sia per la sua posizione a guardia di un’intera vallata sia perché proprio da esso si diramano sentieri suggestivi da un punto di vista ambientale, geologico e storico. Stiamo parlando di un vero e proprio “paradiso terrestre” per chiunque sia appassionato di biologia, scienza della Terra ed anche escursionismo. Poiché ArcheoArte si occupa anche di archeologia e di didattica sperimentali, nonché di visite guidate, la società cooperativa sta lavorando alacremente alla riattivazione di centri estivi con bimbi e ragazzi. Il tutto seguendo scrupolosamente le norme di sicurezza e di contenimento anti Covid-19.
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