Vivere 100 anni? Nel Cilento è possibile. Incontro a Matera
| di Luigi MartinoVerrà presentato alla stampa il progetto “Cilento. Terra di Centenari“, inserito all’interno degli eventi del contenitore Matera 2019, capitale europea della cultura e nato da un’iniziativa del Gal Casacastra. Focus dell’incontro è capire quali sono le ragioni che hanno fatto del Cilento, ossia il territorio campano che è delimitato a Nord dai templi di Paestum e a Sud da Palinuro e dal Golfo di Policastro, il posto dove vive il più alto numero di centenari italiani: l’ultimo censimento ne ha contati almeno trecento, su una popolazione residente che non supera i 90mila abitanti.
Qui l’età media è di 92 anni per le donne e 85 per gli uomini contro una media italiana rispettivamente di 85 e 80. (Spunti interessanti sulla vasta ricerca condotta da un gruppo inter-universitario nel file “prof. Di Somma dichiarazioni”). Un mix di situazioni”virtuose” – alimenti genuini (qui nasce la Dieta Mediterranea), continua mobilità, rete sociale forte, salubrità del clima, territori ancora incontaminati, hanno contribuito a fare del Cilento un osservatorio a cielo aperto per capire e studiare i segreti della longevità.
Una mostra fotografica di 25 ritratti – in splendide lastre realizzate tramite la tecnica dell’ambrotipia – di donne e uomini della costa e dell’entroterra cilentani rappresenta la testimonianza visiva di questa peculiarità. Le immagini in realtà sono molte di più: ben 100 scatti del fotografo Danilo Malatesta, raccolti nel volume “Cento di Cento. Vite centenarie nel Cilento”. (L’esperienza del fotografo nel file “Malatesta dichiarazioni”).
Se ne parlerà mercoledì 10 aprile alle ore 16.30, presso la chiesa del Cristo Flagellato/ex Ospedale San Rocco, via San Biagio 31 avrà luogo la conferenza dal titolo “La longevità nel Cilento. Aspetti scientifici, bellezze ambientali, eccellenze gastronomiche”.
con i saluti di
- Nicola Trombetta | LLFP comune di Matera
- Michele Lamacchia | presidente Parco della Murgia Materana/ Chiese Rupestri
- Pietro Marrese | presidente Provincia di Matera
introduzione di
- Aldo Luongo | sindaco di Cuccaro Vetere e consigliere del GAL Casacastra
interventi di
- Pietro Forte | presidente GAL Casacastra
- Cono D’Elia | vicepresidente Parco Nazionale del Cilento, di Vallo di Diano e Monte Alburni
- Carmelo Stanziola | vicepresidente Provincia di Salerno
- Domenico Della Porta | Asl Salerno direttore dipartimento prevenzione
- Salvatore Di Somma | professore Medicina interna Università La Sapienza e coordinatore progetto di ricerca sulla longevità C.I.A.O
Alle 18.00 inaugurazione della mostra fotografica “Cento di Cento. Vite centenarie in Cilento” a cura di Danilo Malatesta, presso la pizzeria Da Zero, in via Madonna delle Virtù 13. Sarà l’occasione anche per conoscere e assaggiare alcuni prodotti enogastronomici cilentani, tra questi tantissimi presidi Slow Food, come la soppressata di Gioi, le alici di Menaica, i fichi bianchi, le olive ammaccate, nonché le pizze di Da Zero, anch’esse condite con ingredienti del territorio.
«Cento facce di ultranovantenni e centenari. Il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni con 191.048 ettari è l’area protetta più grande d’Italia estesa nella parte meridionale della Provincia di Salerno; comprende 95 Comuni, di cui 80 nel Parco e 15 nell’Area Contigua. Comprende due Aree Marine Protette, Costa degli Infreschi e della Masseta e Santa Maria di Castellabate, alle quali sono stati assegnati numerosi riconoscimenti. Diverse sono le testimonianze storico-culturali di particolare importanza, tra le quali l’area archeologica di Paestum, di Elea Velia, della Certosa di Padula, a cui si aggiungono tanti suggestivi centri storici». E’ quanto dichiara Tommaso Pellegrino, presidente del Parco. «Tra i quattro Patrimoni Unesco riconosciuti nel territorio del parco figura anche la Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale, di cui il Parco è la comunità emblematica. La Dieta Mediterranea ha generato una forte identità territoriale e costituisce, inoltre, un importante valore culturale. Dalla sinergia tra lo stile di vita e una determinata predisposizione genetica scaturisce la peculiarità sociale del nostro parco, che è la longevità di molti dei suoi abitanti. L’alto numero di ultranovantenni e centenari è certamente testimonianza di come la qualità dell’ambiente, uno stile di vita ben lontano dai ritmi scanditi dalla civiltà industriale e la dimensione sociale, in cui ancora sopravvivono valori antichi, sono i pilastri fondamentali del benessere diffuso, che è possibile vivere nel nostro parco. Il volume raccoglie i volti e le storie di chi negli anni ha vissuto la Dieta Mediterranea. Gli scatti fotografici diventano un prezioso veicolo di conoscenza; perchè rappresentano l’identità della nostra terra, la storia dei nostri popoli e gli insegnamenti per le future generazioni. È a loro che va la nostra ammirazione, il nostro affetto, il nostro orgoglio e, soprattutto, la nostra riconoscenza. Sono esattamente i volti che ben rappresentano il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni».
«Questa è una storia che non ha bisogno di parole perché si nutre di immagini, evidenze, forme e segni – sottolinea Danilo Malatesta, fotografo e regista Rai -. Una storia che non richiede un racconto, perché condensa in un solo attimo, in un unico scatto la forza dei suoi spazi e l’intensità del suo tempo. Sui visi di questi splendidi centenari ho visto scorrere, rapidi e simultanei, i lasciti di una vita fatta di orti, di cortili interni, di stanze comunicanti, segnata da lacrime e sudore, pervasa da un vivere essenziale. Ho visto rughe nodose come venature di ulivi secolari, sospese tra natura e fatica. Sguardi vitrei che sanno ancora sprigionare speranza e tenerezza, parlando con gli alfabeti di una semplicità ormai smarrita. Ho sfiorato mani che cercano quando gli occhi ormai non vedono più, che stringono, salutano, accolgono, pregano. Ho accarezzato visi di vecchi dall’infanzia mai sopita e risvegliata da un semplice canto di nenia, da un odore, da uno sprazzo di esistenza. Ho conosciuto le anime di un Amato, Amaro Sud che nel vissuto di uno sguardo serba le cifre più autentiche della sua infinita bellezza. Ed eccomi, nipote di 100 nonni, testimone di questi piccoli grandi “campioni” di umanità, umili e ricchi come la loro terra, padri di un’identità che ancora ci appartiene. Ancor prima di accostare i miei occhi alla macchina fotografica ho contato per cercare di dare un senso al tempo, per capire cosa vuol dire vivere un secolo, vuol dire che il tuo cuore ha battuto per 2 miliardi 757 milioni 888 mila volte, hai respirato 748 milioni 569 mila 600 volte, hai trascorso 100 primavere, vissuto 36 mila 500 giorni, 100 estati, 5200 settimane, 100 autunni, 876 mila ore, 100 inverni, 52 milioni 560 mila minuti, 3 miliardi 153 milioni 600 mila secondi.
Ho raccolto 100 ritratti di uomini e donne in un libro che non è solo da sfogliare, ma anche da accarezzare, perché ogni ruga sul volto di questi nonni è una testimonianza preziosa, è un racconto che parla di vita, guerre, fame, amore, dolori, rinunce, esistenze accomunate e unite dalle radici che affondano nella terra».
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