Votare informati al referendum sulle trivelle, ecco cosa c’è da sapere
| di Marianna ValloneUn referendum per decidere se abrogare una norma che permette di estendere le concessioni per estrarre gas o petrolio da piattaforme offshore entro 12 miglia dalla costa fino all’esaurimento del giacimento. E’ quello che si terrà domenica 17 aprile per gli elettori italiani. Il referendum sulle trivelle, così come comunemente l’hanno definito, non riguarda le concessioni per nuove trivellazioni, che sono già vietate entro le 12 miglia, ma la possibilità per gli impianti esistenti di proseguire le attività estrattive in corso finché i giacimenti non saranno esauriti. Un articolo di L’Espresso spiega la questione punto per punto.
Cosa accadrà se il referendum dovesse passare? Se si raggiunge il quorum e vince il sì, le piattaforme piazzate attualmente in mare a meno di 12 miglia dalla costa verranno smantellate una volta scaduta la concessione, senza poter sfruttare completamente il gas o il petrolio nascosti sotto i fondali. Non cambierà invece nulla per le perforazioni su terra e in mare oltre le 12 miglia, che proseguiranno, né ci saranno variazioni per le nuove perforazioni entro le 12 miglia, già proibite dalla legge.
Il quesito ora è uno ma prima erano sei In realtà, all’inizio, i quesiti referendari proposti dalle Regioni erano sei. Ora ne è rimasto solo uno, gli altri con l’ultima legge di stabilità, sono stati azzerati. Il governo è tornato sui suoi passi. I cinque quesiti saltati puntavano a restituire agli enti locali un ruolo rilevante nelle decisioni sullo sfruttamento di gas e petrolio. Con le ultime modifiche alla legge di Stabilità il governo ha restituito alle Regioni il potere originario.
Gli effetti Secondo il ministero dello Sviluppo economico, al momento nei mari italiani ci sono 135 piattaforme e teste di pozzo. Di queste, 92 ricadono dentro le 12 miglia: sono quelle a rischio con il referendum, quindi la maggioranza. In caso di vittoria dei sì, per sapere quando verranno smantellate le piattaforme, bisogna capire come funzionano le concessioni. Questi permessi rilasciati dallo Stato alle compagnie hanno una durata iniziale di trent’anni, prorogabile la prima volta per dieci, la seconda per cinque e la terza per altri cinque. La prima chiusura di una trivella entro le 12 miglia avverrebbe tra due anni, per l’ultima bisognerebbe aspettare fino al 2034, data di scadenza della concessione rilasciata a Eni ed Edison per trivellare davanti a Gela, in Sicilia.
Dove e quando si vota Per votare bisognerà andare al proprio seggio in Comune con un documento e la tessera elettorale. I seggi saranno aperti il 17 aprile dalle 7 alle 23, ora in cui inizierà lo scrutinio delle schede. Chi non trovasse più la tessera può farne richiesta fino al giorno precedente il referendum presso gli uffici del proprio comune.
Come si vota Per votare si dovrà fare una croce sugli spazi “sì” o “no”. Chi vuole limitare le estrazioni e abolire la norma, per intendersi, dovrà fare una croce sul sì. Perché il risultato del referendum sia valido bisognerà raggiungere il quorum, cioè servirà che vada a votare il 50 per cento più uno degli aventi diritto.
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